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lunedì 20 novembre 2023
MIELE E SPORT
venerdì 17 novembre 2023
MICROBIOTA INTESTINALE
ARNIA B-BOX
REGISTRO DEI TRATTAMENTI APISTICI
mercoledì 15 novembre 2023
NUOVI OBBLIGHI PER GLI APICOLTORI
Con la nuova normativa che obbliga alla denuncia in BDN a tutti coloro che detengono alveari verrà, a seguito di tale denuncia, indicato uno "stabilimento" che corrisponde all'azienda e/o alla sede di residenza dell'apicoltore. Allo stabilimento verrà conferita una "capacità" che corrisponde al numero massimo di alveari detenuti contemporaneamente nell'attività e che è determinato in base alle consistenze rilevabili in BDN per l'anno di riferimento. La capacità di ciascun apicoltore è utilizzata, inoltre, per definire l'orientamento produttivo (famigliare e/o ordinario).
A ciascun detentore di alveari verrà, per tanto, assegnato un codice aziendale a prescindere dal fatto che sia un imprenditore o meno, esso è assegnato alla sede legale dell'apicoltore (se imprenditore) o alla sede di residenza se apicoltore senza partita IVA. Il codice è composto da 3 numeri a cui segue la sigla della provincia dell'apicoltore alla quale faranno seguito successivi altri 3 numeri. Se l'apicoltore sarà in possesso di più apiari agli ultimi 3 numeri ne saranno aggiunti di progressivi (1-2-3- etc.) ciascuno dei quali starà a indicare il corrispondente apiario.
Con le nuove normative gli apicoltori che producono per autoconsumo saranno classificati come "apicoltori familiari" e non potranno detenere più di 10 alveari, comunque, qualora l'apicoltore familiare denunciasse più di 10 alveari non è obbligato ad aprire partita IVA ma dovrà aprirla solo in caso di commercializzazione del miele e altri prodotti derivanti dalla sua attività apistica. L'apicoltore in allevamento familiare può effettuare movimentazione di alveari e/o nuclei solamente in caso di chiusura di attività o di cambio di codice aziendale ma solo previa autorizzazione dell'ATS di competenza.
Il nuovo regolamento stabilisce che tutti gli apicoltori con partita IVA che producono e vendono prodotti dell'alveare (indipendentemente dal numero di alveari detenuti) e tutti gli apicoltori (senza partita IVA) che denunciano un numero di alveari superiore a 10 siano classificati come apicoltori in "allevamento ordinario". Tutti gli apicoltori in allevamento ordinario (anche se producono per autoconsumo), secondo le nuove normative, da ora in poi dovranno svolgere le operazioni di smielatura e confezionamento in laboratori registrati ai sensi del Reg CE852/2004 (laboratori autorizzati dalle ATS e/o segnalati tramite SCIA alle stesse ATS).
. A partire da gennaio 2024 tutti gli apicoltori in allevamento familiare che hanno denunciato (a dicembre 23) in BDN più di 10 alveari verranno segnalati come anomalie chi rientrasse in queta situazione può richiedere entro il 31/12/2023 la variazione da allevamento familiare a quello ordinario inviando il modulo specifico per il suo codice di allevamento all'ATS di competenza; a partire dal 1/01/2024 tale richiesta di variazione potrà esser effettuata solo tramite SCIA telematica.
Per la gestione delle anomalie vi è da compilare il modulo riportato qui a fianco nel quale bisognerà dichiarare la capacità totale dell'attività (numero totale di alveari denunciati con il recente censimento) e il laboratorio già registrato che si intende utilizzare (proprio e/o conto terzi). Al modulo è indispensabile allegare il documento di identità del titolare del codice aziendale.
Opzione 1): per chi ha laboratorio temporaneo di proprietà già autorizzato.
Opzione 2): pe chi ha laboratorio permanente di proprietà e/o in comodato d'uso (in questo caso va allegato contratto di comodato) già autorizzato
Opzione 3): per chi ha laboratori già autorizzati che svolgono servizio di smielatura conto terzi.
Chi invece desiderasse rimanere apicoltore in allevamento famigliare occorrerà denunciare in BDN (entro il 31/12/2023) un massimo di 10 alveari, tale denuncia definirà anche la capacità massima dell'apicoltore. Ricordo che dalla BDN viene considerato solamente il numero totale di alveari mentre non fanno conto il numero di nuclei denunciati al fine di catalogare un allevamento familiare piuttosto che uno ordinario.
Attualmente non è più possibile in Lombardia autorizzare laboratori di smielatura temporanei mentre rimangono regolari quelli già autorizzati in precedenza. Per gli apicoltori con partita IVA e laboratori temporanei già autorizzati è possibile effettuare vendita diretta al consumatore finale (presso fiere, mercatini e altro), vendita diretta agli esercizi di commercio al dettaglio (negozi, ristoranti, agriturismi, etc.); ricordando però che la vendita deve avvenire nella provincia in cui ha sede l'attività di apicoltura e che la vendita deve riguardare solo prodotti di derivazione dagli alveari di proprietà.
Dal 2024 andranno segnalate in banca dati anche le morie di alveari del proprio apiario e la BDN provvederà a registrale, allo stesso modo andranno denunciati, al momento del recupero, gli sciami che si catturano durante la stagione, Per quanto riguarda la formazione di nuclei questi, invece, andranno denunciati entro il 31/12 dell'anno in corso.
mercoledì 8 novembre 2023
MANUALE I&R
Il nuovo Manuale Operativo inerente alla gestione e al funzionamento del sistema di identificazione e registrazione degli operatori, degli stabilimenti e degli animali (sistema I&R), entrato in vigore il 15 giugno 2023, ha introdotto sostanziali modifiche riguardanti l’anagrafe apistica.
E’ fondamentale che ciascun apicoltore acquisisca conoscenza dei nuovi obblighi imposti dal Manuale Operativo che riguardano anche gli apicoltori in autoconsumo con più di 10 alveari e, a cascata, i locali di smielatura utilizzati da questi ultimi, (vedere dcreto e note ministeriali e regionali nel link sottostante) .
https://www.salute.gov.it/portale/documentazione/p6_2_2_1.jsp?lingua=italiano&id=3323
domenica 5 novembre 2023
HAZY IPA E NEIPA BIRRE DI GRAN QUALITA'
Le NEIPA, acronimo di New England IPA, sono birre ad alta fermentazione originarie della regione del New England negli Stati Uniti. Anche questo stile birraio si caratterizza per il suo aspetto torbido, che contribuisce a creare una sensazione tattile morbida e vellutata al palato. L’aspetto opaco è dovuto all’utilizzo di particolari tecniche di produzione, tra cui le tecniche di dry hopping, che consistono nell’aggiunta di luppolo durante la fase della fermentazione. Le NEIPA si distinguono anche per le loro note fruttate, dovute alle varietà di luppolo americano utilizzate nella preparazione. Questa caratteristica le rende particolarmente apprezzata dagli amanti delle birre artigianali. La birra NEIPA presenta un colore che può variare dal dorato carico all’arancione intenso. Questo rende il loro aspetto, come per le Hazy IPA, simile a quello di un succo di frutta e, infatti, sono anche chiamate “Juicy IPA” (IPA succose). Un altro elemento distintivo che caratterizza questa tipologia birraia è rappresentato dall’intensa dolcezza percettibile bilanciata da una moderata presenza di alcol.
Le Hazy IPA e le NEIPA sono due stili di birra talmente simili che per molti sono sovrapponibili. Alcuni ritengono le New England IPA un sottogruppo nato nel Nord Est degli Stati Uniti delle Hazy IPA. Tuttavia le NEIPA generalmente tengono ad avere un carattere più “juicy” dato da una più intensa cremosità in bocca e da note tropicali più marcate mentre le Hazy IPA hanno generalmente un corpo più leggero.
sabato 4 novembre 2023
L'IMPORTANZA DELLE API
Le api, insetti pronubi e impollinatori per eccellenza, svolgono un ruolo fondamentale nel garantirci una corretta sicurezza alimentare. Oggi, di fronte al loro drastico declino, ciascuno di noi, attraverso semplici gesti, può contribuire ad aiutarle.
Senza il loro prezioso lavoro la produzione agricola diminuirebbe con una perdita economica per gli agricoltori e una possibile impennata dei prezzi di molti prodotti alimentari rendendo molto povera la varietà e la quantità di frutta e verdura che potremmo portare sulle nostre tavole. Il problema risiede nel fatto che molti degli insetti impollinatori sono oggi di fronte a un drastico declino. La loro scomparsa è dovuta a diverse minacce, tra cui, la principale, la perdita degli habitat. L'espansione delle zone agricole, degli insediamenti, delle infrastrutture sta infatti riducendo le aree in cui i piccoli animali possono vivere, costringendoli a percorrere sempre più chilometri in volo prima di poter trovare spazi verdi in cui nutrirsi e riprodursi. Anche l'uso di pesticidi e altri fitofarmaci è molto dannoso e spesso letale per moltissimi insetti, che muoiono a causa della tossicità di questi prodotti, prodotti poi che ritroviamo copiosamente anche sulle nostre tavole. Anche i cambiamenti climatici hanno la loro valenza in questa triste storia gli impollinatori il caldo anomalo e l'assenza di piogge provocano una sensibile riduzione delle fioriture e soprattutto del nettare che le piante riescono a produrre in tale situazione. Come detto, la loro presenza all'interno degli ecosistemi è indispensabile per la sicurezza alimentare del pianeta oltre che per contribuire a mantenere la biodiversità all'interno degli ecosistemi. Di fronte al loro declino, tutti noi dobbiamo impegnarci e cercare di fare qualcosa di utile.
CONTRASTO ALLA VARROA CON LA MESSA A SCIAME
Subito dopo la rimozione dei melari, entro la prima decade di luglio, si prelevano dalla famiglia da mettere a sciame tutti i favi contenent...
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Ringrazio Romano Nesler che con il suo grande sapere e la sua immensa competenza in campo apistico è sempre pronto a mettere a disposizione ...
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Forse vi chiederete cosa centri un post dedicato a un collettore solare ad aria calda in un blog in cui si parla prevalentemente di api e ...