Successivamente si può
poi decidere se far allevare la nuova regina direttamente al nucleo prodotto (N), se fra la covata asportata vi fosse stata la presenza di qualche celletta non ancora opercolata con uovo appena deposto, oppure introdurne una nuova al termine del trattamento con acido formico accertandosi
però, in questo caso, che non siano ancora state allevate dal nuovo nucleo delle celle reali, perché in questo caso la
regina che andremo ad introdurre non sarà sicuramente accettata. Entrambe le
famiglie (FAS e N) dovranno esser nutrite con sciroppo fino al raggiungimento di una loro
piena autonomia e fin tanto che introdurremo nuovi telai con foglio cereo per allargarle se necessario. Questa metodica è, per ovvi motivi, praticabile solo partendo
da colonie forti e permette di abbattere drasticamente l’infestazione di varroa riducendo al contempo anche le virosi da essa indotte consentendoci, altresì, di formare nuovi nuclei che andranno ad accrescere il numero delle nostre famiglie e che nell'anno seguente potranno esser venduti, messi in produzione e/o utilizzati come nuclei di rimonta.
giovedì 16 maggio 2024
CONTRASTO ALLA VARROA CON LA MESSA A SCIAME
Subito dopo la rimozione dei melari, entro la prima decade di luglio, si
prelevano dalla famiglia da mettere a sciame tutti i favi contenenti covata opercolata,
avendo cura di non prelevare la regina (che rimarrà nell'arnia madre -AM-), e un favo di scorte e li si collocano
in un’arnietta porta sciami in polistirolo (arnia N) che verrà trasportata in una nuova
postazione almeno a 3 Km di distanza. Ad essa verranno aggiunti (se necessario) un telaio con foglio cereo e un diaframma. All’arnia messa a sciame (FAS) si aggiungeranno
due telai con foglio cereo frapposti a quelli di covata non opercolata, e dovrà essere immediatamente trattata con ossalico gocciolato aggiungendo subito dopo due strisce
contenenti amitrazina che verranno lasciate per sei settimane. Non essendovi
covata opercolata in questa famiglia tutta la varroa presente in essa sarà allo
stato foretico per cui verrà eliminata dall’acido ossalico e dall’amitrazina.
Al contrario, nello sciame da essa ricavato la presenza di covata fa sì che vi
sia oltre alla varroa in fase foretica anche varroa in fase riproduttiva
dislocata all’interno delle cellette opercolate, per questo motivo occorrerà
trattare lo sciame con acido formico, quindi completato il trattamento con il
formico inserire due strisce di amitrazina anch’esse da lasciare per sei
settimane.
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