martedì 17 gennaio 2023

IDROMELE

 

L’idromele è una bevanda ricavata dalla fermentazione del miele essa, per lungo tempo, è stata considerata la bevanda degli Dei questo anche in virtù del fatto che la fermentazione del miele ha dato origine a un infuso alcolico fra più antichi del mondo.

Più remoto persino della birra, l’idromele è una bevanda alcolica a base di tre soli ingredienti: acqua, miele e lievito. Proprio perché si tratta di un prodotto soggetto a fermentazione, si potrebbe aggiungere un quarto ingrediente, il tempo. Ai giorni nostri si possono ottenere variazioni sulle ricette originali aromatizzando la bevanda che produciamo con essenze speziate, aromi floreali e/o frutta a seconda del proprio gusto e del proprio piacere.

Alcuni rilievi ci dicono che una bevanda molto simile all’idromele era già stata descritta all’epoca dell’Antico Egitto, ma la sua esistenza è testimoniata anche da reperti riscontrati nell’Antica Grecia, nella Scandinavia dei Vichinghi e nell’Inghilterra dei Celti.

Pare che in molti ‘paesi d’Europa fosse consuetudine regalare alle coppie di giovani sposi dell’idromele in quantità sufficiente da poter bastare per l’evoluzione di un’intera fase lunare così che essa avrebbe potuto essere di buon auspicio per la procreazione. La bevanda, infatti, era considerata un ottimo tonico oltre che una bibita energetica la quale avrebbe potuto sicuramente aiutare i novelli sposi a fare figli.

Essendo derivato dalla fermentazione del miele l’idromele è famoso anche per le sue numerose proprietà nutraceutiche, sempre se consumato con moderazione, che gli derivano proprio dall’importante valore nutrizionale tipico della sostanza da cui lo si ricava. Il suo contenuto in alcol, infatti, contribuisce a mantenere inalterate tutte le sue proprietà rendendolo un’importante fonte di benessere e di energia. L’idromele, per l’appunto, si ricava a partire dal miele un alimento capace di conferirgli un’importante ricchezza in sali minerali, vitamine (particolarmente quelle del gruppo B), e oligoelementi. Esso, inoltre, possiede proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche.

La bevanda acquisirà, nel corso della sua preparazione, aromi, sentori e profumi tipici della tipologia di miele (tiglio, castagno, millefiori, acacia etc. etc.) che si è scelto di utilizzare per la sua preparazione. Oltre alla tipologia del miele che si intende adoperare è importante la qualità dello stesso; il consiglio è quello di non servirsi di un miele di scadente qualità ma di prediligere sempre un miele del territorio, di vicinanza e se possibile prodotto da un apicoltore serio e conosciuto.

La preparazione consiste nel miscelare un chilo di miele in 4,5 lt di acqua (è preferibile usare acqua con bassa concentrazione di carbonati), portando la soluzione a 70° si ottiene la pastorizzazione del miele e si eliminano eventuali lieviti in esso presenti, lieviti che potrebbero alterare le qualità finali del nostro idromele intervenendo nel processo di fermentazione. Una volta terminata questa operazione si sarà ottenuto un mosto al quale aggiungere, dopo averlo velocemente raffreddato (portandolo a 20°C e dopo averlo travasato nel fermentatore), del lievito di birra ad alta fermentazione (di quelli comunemente usati per birrificare). La scelta del lievito è molto importante poiché esso inciderà in maniera decisiva selle qualità finali del prodotto. Prima di inoculare il lievito in soluzione è bene misurare con un densitometro la densità iniziale del mosto ottenuto, così da poterla confrontare con quella finale (la si ottiene dal mosto al completamento della fermentazione -ormai divenuto idromele-) ciò ci consentirà di poter calcolare la gradazione alcolica finale del nostro idromele.

Dall’avvio della fermentazione al completamento della stessa fino all’imbottigliamento tutte le procedure sono identiche a quelle da seguire per la produzione della birra casalinga, per questo motivo vi rimando al link del post pubblicato su questo blog:

https://leapidimaurizio.blogspot.com/2022/02/produrre-birra-casa-propria.html


Se si desidera ottenere una bevanda ferma una volta completata la fermentazione essa potrà esser direttamente imbottigliata, in caso contrario (se desiderassimo un idromele frizzante) si dovrà prelevare un quantitativo di mosto (dal mosto a cui non abbiamo ancora aggiunto il lievito) pari al 5% della quantità totale, conservarlo in frigorifero ed aggiungerlo all'idromele quando questo ha completato la fermentazione (quindi è già idromele finito) e successivamente imbottigliare. Il prodotto finale va lasciato maturare al fresco e al buio di una cantina per un periodo di almeno 4/6 mesi prima di poter essere degustato. Nella preparazione dell’idromele vanno rispettate tutte quelle regole igieniche che troverete sempre nel post indicato nel link di cui sopra o nel testo del libro qui a fianco.

Buona bevuta. Prosit!





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