mercoledì 5 luglio 2023

BIRRA IN POLVERE

 

La Klosterbrauerei Neuzelle, industria brassicola tedesca, ha sviluppato un nuovo prodotto dalle caratteristica alquanto innovative anche se allo stesso tempo altrettanto destabilizzanti: “Dryest Beer”. Si tratta di una birra (analcolica) in polvere che si scioglie in acqua e il cui sapore, dicono, pare proprio essere quello di una buona e classica birra tradizionale.

La Germania, indubbiamente famosa per la sua tradizione brassicola e il rigido rispetto delle regole che governano la produzione in purezza di questa splendida bevanda, con questa, per certi versi, bizzarra innovazione è riuscita a destabilizzare il mondo della birra gettando le basi per rivoluzionare l’intero settore; l’intento è quello di rivoluzionare l’industria birraria cercando di renderla più sostenibile dal punto di vista ambientale senza rinunciare al gusto autentico di una buona birra.

Con questa innovazione si mira a ridurre il trasporto di grandi quantità di bottiglie, cosa questa, che richiede un enorme spreco di risorse naturali. L’azienda, inoltre, si prefigge di eliminare il tradizionale processo di produzione della birra sviluppando il procedimento produttivo del granulato base in maniera tale da riuscire a comprimere e trasformare il processo di birrificazione eliminando il grande dispendio di acqua che lo stesso richiede.

Inoltre, in futuro, sarà possibile incorporare l’alcol direttamente nel granulato.

Helmut Fritsche, responsabile aziendale ha dichiarato in una recente intervista: “:È giunto il momento di mettere in discussione, alla luce del nostro atteggiamento nei confronti dell’ambiente, anche la produzione tradizionale di birra e la sua logistica. Miliardi di litri di acqua vengono trasportati in tutto il mondo per il consumo di birra, poiché la birra è composta fino al 90% di acqua. Dal punto di vista ambientale, risparmiamo già sul trasporto, ma non ancora sulla gestione delle risorse e sui costi di produzione”.

Il direttore generale della Klosterbrauerei, Stefan Fritsche, ha aggiunto: “Sappiamo anche che i bevitori di birra tradizionale e tutti gli appassionati di birra artigianale in Germania saranno inizialmente scettici nei confronti del nostro prodotto. Non si tratta solo di lanciare un nuovo prodotto sul mercato, ma di interrompere il modello di business della birra.

Pertanto, non vediamo il nostro target principalmente tra i consumatori finali tedeschi tradizionali, ma tra i rivenditori globali (produttori di birra secca), che non devono necessariamente avere conoscenze di birrificazione, ma che possono rendere il granulato pronto all’uso per il consumatore finale. Geograficamente, miriamo principalmente ai mercati esportatori ad alta intensità di trasporto, come i paesi asiatici e africani, con la nostra birra in polvere senza alcol. Naturalmente, la polvere di birra sarà anche commercializzata in Europa e, a medio termine, diventerà un mercato autonomo, non solo una nicchia”.

Il Dryest Beer può sembrare una novità strana per i bevitori di birra tradizionale ma l’azienda punta a conquistare i mercati internazionali con un prodotto che si adatta perfettamente alle esigenze di quei paesi che hanno difficoltà di approvvigionamento di acqua o che desiderano una soluzione più sostenibile.

Il piacere della birra



Non so voi cosa ne pensiate, io credo che i meccanismi di tutela ambientale vadano rispettati in altri procedimenti tecnologici che hanno un impatto ben più devastante sulla natura rispetto alla attività brassicola e se ognuno di noi imparasse a prodursi la propria birra avremmo già fatto un buon passo avanti eliminando le grandi emissioni di CO2 causate dal trasporto su strada di questa splendida bevanda

Vi saluto con un brindisi di un’ottima birra a km zero!





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