venerdì 30 giugno 2023

MIELE IN POLVERE

Un importante gruppo di ricerca, denominato MIELE, facente parte dell’Università di Burgos (Spagna) e coordinato dalla Dr.ssa Maria Teresa Sancho Ortiz che lavora specificamente sulla qualità, sulla caratterizzazione e sull’invecchiamento del miele, ha condotto interessanti studi e lavori scientifici su questo prezioso nettare. L’equipe universitaria, oltre a essere attrezzata per tutto ciò che riguarda le analisi del miele, può eseguire determinazioni di acidi grassi, steroli e sostanze naturali volatili e semivolatili presenti negli alimenti.

Questo squadra di ricercatori universitari ha recentemente sviluppato un metodo per avere miele in polvere che, a detta loro, risulta essere un prodotto di alta qualità. La procedura è stata brevettata viste le potenzialità di commercializzazione del prodotto. Il gruppo di ricerca spagnolo riconosce, comunque, che ci sono ancora da eseguire alcuni studi mirati al miglioramento delle qualità del prodotto finale.

I principali componenti del miele sono fruttosio e glucosio che insieme alla presenza di altri zuccheri (principalmente maltodestrine) sono i veri responsabili della viscosità e della collosità di tale prodotto, queste caratteristiche, sempre a parere dei ricercatori, concorrono a rendere il miele difficile da manipolare e da dosare, nel corso sia di alcune attività culinarie che in determinate applicazioni per uso farmaceutico. E', inoltre, un fatto vero che, prosegue la Dr.ssa Ortiz, durante i fenomeni di disidratazione naturale, il miele cambia le sue proprietà fisiche e diventa un prodotto adesivo, duro e difficile da gestire, ciò fa sì che le caratteristiche del prodotto, dovute alla alta viscosità e alla sua collosità, possano in certi casi limitare l’uso e il consumo di questo splendido nettare noto anche per le sue eccezionali proprietà nutraceutiche e terapeutiche. Al fine di superare queste problematiche il gruppo di ricercatori spagnoli ha studiato un procedimento di lavorazione del miele che prevede l’essiccazione della stessa sostanza attraverso un procedimento di liofilizzazione. Tale processo impiega, in modo selettivo, esclusivamente miele e maltodestrine di patate.

Il prodotto risultante da questo procedimento è, a detta dei ricercatori, un miele in polvere dalla consistenza fine e setosa, con ottime caratteristiche organolettiche e fisico-chimiche. Inoltre, si riscontra un’elevata percentuale di miele nel prodotto solido finale che mostra ottima solubilità e limitata igroscopicità. Il miele in polvere, afferma Maria Teresa Sancho Ortiz, diventa così un’ottima alternativa, al prodotto ultimo creato dalle nostre api, potendo essere aggiunto direttamente in miscele secche, condimenti o rivestimenti secchi, mantenendo gli aromi, facilitando la manipolazione e migliorando le condizioni igieniche. La facilità d’impiego del miele in polvere, sempre secondo quanto sostenuto dal gruppo di universitari che ha svolto tale ricerca, potrà rappresentare in futuro un mercato promettente data l'ampia gamma di possibilità che offre: utilizzo in dolci di alta cucina, preparazione di caramelle e prodotti dolciari di vario tipo, impiego in cosmetici e terapie mirate.

L’equipe di ricercatori ritiene, altresì, che dal punto di vista commerciale questa sostanza potrà essere esportata a grandi distanze e conservata in condizioni meno esigenti rispetto al miele allo stato naturale. Potrebbe, poi, costituire un sostituto dello zucchero con caratteristiche più nutraceutiche, rispetto ad esso, tenuto conto che il processo aumenta il contenuto in antiossidanti e componenti antimicrobici.

Non so voi cosa ne pensiate di questa grottesca notizia; io, a questo proposito, vi dico che mi sto già pregustando quel bel cucchiaio di miele, liquido o cristallizzato che sia, che scorrendo soavemente lungo le papille gustative della mia bocca diventa un meraviglioso prodotto da annusare, da assaporare, da gustare e da deglutire lentamente in barba a chi ha la pretesa, sotto l’egida di uno stemma universitario, di manipolare quanto di buono e meraviglioso le nostre api sanno creare e condividere con noi!

 

 

 

 

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