L'apicoltore saggio ed esperto, degno di questo nome, deve conoscere sempre ciò che avviene durante i mesi invernali all'interno delle arnie che accudisce. Se nelle giornate calme e tiepide avvicinassimo l'orecchio alla porticina di volo riusciremo a percepire un leggero brusio, simile a quello che si ottiene pronunciando molto sottovoce un "sch". Percepire questo "messaggio" ci fa ben sperare poiché le famiglie che si comportano in questo modo sono sane e stanno invernando in maniera perfetta. La rotazione che avviene fra l'interno e l'esterno del glomere da parte delle api intente, con la loro contrazione muscolare, a mantenere la corretta temperatura nel nido è il meccanismo responsabile che genera quel leggero brusio che l'orecchio dell'apicoltore attento non può non esser capace di percepire. Il tasso di mortalità di api in queste famiglie sarà del tutto insignificante.
Osservando nello stesso identico modo di cui sopra la porticina di volo di una qualsiasi altra famiglia, potrebbe capitare di rilevare la presenza di alcune api che sporadicamente prendono il volo e si noteranno, inoltre, deiezioni di colorito giallo brunastro sul predellino di volo e sulla neve sottostante. Queste colonie emetteranno un brusio molto più accentuato rispetto alle precedenti, un brusio simile a "zs-zr". Questo rumore è causato da api che hanno il bisogno di svuotare la loro ampolla rettale ed il loro intestino, sono api ammalate. Percepire questo brusio più intenso e più prossimo all'ingresso dell'alveare ci induce a pensare che queste api si siano già staccate dal glomere. In quel nido vi sarà una famiglia che non gode di un buon riposo invernale, questo è il motivo per cui sul predellino di volo troveremo un cospicuo numero di api morte.
In giornate invernali durante le quali la temperatura esterna si sia repentinamente riscaldata e/o al contrario raffreddata, mettendoci all'ascolto alla porticina di volo dei nostri alveari potremo percepire un brusio simile alla "brezza serale" che spira in un fitto bosco. Quando la temperatura si fa gradevole il glomere si scioglie al contrario come la temperatura cala in maniera brusca il glomere si ricompatta, il brusio percepito nelle condizioni di cui sopra è dovuto sostanzialmente al movimento delle api.
L'esperto e saggio apicoltore non accoglie mai favorevolmente un repentino cambiamento di temperatura nelle giornate del periodo invernale perché tale situazione induce le api ad aumentare il consumo di cibo riducendo così la quantità di riserve stivate all'interno del nido.
Nel fragoroso silenzio di un alveare assopito durante il periodo di riposo invernale l'orecchio attento dell'esperto apicoltore riesce a cogliere i messaggi che le nostre infaticabili operaie alate ci inviano o per tranquillizzarci o per mandarci un'improrogabile richiesta di aiuto. Questo ed altro ancora vi racconterò nei prossimi post perché noi siamo apicoltori/apicultori non domatori d'api!
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