lunedì 27 febbraio 2023

IN APIARIO A MARZO

Ai primi di marzo le giornate presentano temperature ancora particolarmente variabili, specialmente nel Nord Italia dove si può assistere a sbalzi climatici che spaziano, in alcuni giorni, da valori prossimi allo zero se non anche di poco inferiori, ad altre giornate con un clima di 18°/19° gradi e tutto questo con variazioni repentine di temperatura che si manifestano anche da un giorno all’altro.

Il desiderio di avvicinarci agli alveari e compiere ispezioni per noi apicoltori, e particolarmente per i principianti, in questa fase della stagione è molto grande ma a causa di questa variabilità climatica è bene saper pazientare.

Le fioriture d’inizio mese non sono ancora così abbondanti e uno dei nostri compiti, in questo periodo della stagione, è ancora quello di monitorare le scorte alimentari degli alveari e qualora si dovessero mostrare scarse sarà necessario provvedere a somministrare alimentazione di sostegno.

Tale comportamento ci consentirà di far sì che le nostre famiglie non possano conoscere periodi di carestia che, in codesta delicata fase della loro ripresa, potrebbero portarle al collasso. Passiamo in apiario e soppesiamo le arnie: se ne trovassimo di leggere, facili da sollevare, non esitiamo a somministrare a quelle famiglie un ottimo sciroppo zuccherino al 50% (1 lt d’acqua per 1 kg di zucchero). Sarà bene dispensare questo sciroppo inizialmente a piccole dosi, 100/150 ml al giorno per il primo periodo per poi arrivare gradualmente a somministrarne 500 ml a settimana. Questa nutrizione sarà in grado di svolgere un duplice effetto: in primo luogo darà sostentamento alla famiglia e in seconda battuta stimolerà la regina a incrementare la sua attività di ovideposizione. È importante stimolare con criterio la crescita della famiglia per riuscire ad arrivare al primo sostanzioso raccolto con un buon numero di bottinatrici, senza tuttavia correre il rischio di praticare una stimolazione eccessiva che potrebbe condurre a una precoce sciamatura.

All’interno dei nidi, i primi tepori fanno sì che il glomere cominci piano piano a dissolversi mentre la regina inizia ad aumentare la sua attività di deposizione e conseguentemente le operaie dedicheranno maggior impegno nell’allevare la covata aumentando, nelle belle giornate, i loro voli di bottinatura con lo scopo di incrementare le provvigioni di polline e nettare indispensabili per nutrire le sempre più numerose larve presenti nel nido.

Nelle giornate più calde e soleggiate, se abbiamo il sospetto che in qualche famiglia vi siano problemi di salute, siamo autorizzati a compiere brevi e veloci ispezioni dell’alveare. In questo periodo, se tutto va come dovrebbe, troveremo almeno tre favi di covata che deve presentarsi compatta e omogenea, in caso contrario potremmo trovarci in presenza di una regina debole o ormai troppo anziana e non in grado di sostenere la corretta crescita di cui ha bisogno la famiglia in questo periodo per poter affrontare correttamente il proseguo della stagione. In siffatto caso sarà indispensabile, non appena possibile, provvedere alla sostituzione della vecchia regina.

All’interno dei nidi, i primi tepori fanno sì che il glomere cominci piano piano a dissolversi mentre la regina inizia ad aumentare la sua attività di deposizione e conseguentemente le operaie dedicheranno maggior impegno nell’allevare la covata aumentando, nelle belle giornate, i loro voli di bottinatura con lo scopo di incrementare le provvigioni di polline e nettare indispensabili per nutrire le sempre più numerose larve presenti nel nido.

Nelle giornate più calde e soleggiate, se abbiamo il sospetto che in qualche famiglia vi siano problemi di salute, siamo autorizzati a compiere brevi e veloci ispezioni dell’alveare. In questo periodo, se tutto va come dovrebbe, troveremo almeno tre favi di covata che deve presentarsi compatta e omogenea, in caso contrario potremmo trovarci in presenza di una regina debole o ormai troppo anziana e non in grado di sostenere la corretta crescita di cui ha bisogno la famiglia in questo periodo per poter affrontare correttamente il proseguo della stagione. In siffatto caso sarà indispensabile, non appena possibile, provvedere alla sostituzione della vecchia regina.


Il salice sarà la prima pianta a fornire, con la sua fioritura, un’eccellente qualità e quantità di polline indispensabile al sostentamento delle nuove larve e se a una buona fioritura del salice si assoceranno anche abbondanti fioriture nettarifere, con buona probabilità, la stagione sarà caratterizzata da molte sciamature.

L’inizio di marzo è anche il momento propizio per trasportare le famiglie in altri apiari. In tale periodo dell’anno, infatti, quest’operazione può esser praticata senza correre grossi rischi, ricordiamoci però di effettuarla sempre dopo il calar del sole. Se si decidesse di cambiar ubicazione alle nostre colonie e trasportarle altrove ricordiamoci di scegliere un luogo il più prossimo possibile a fonti nettarifere, meglio se non distanti oltre gli 800 metri; al riparo dall’umidità e dai venti; vicino a una fonte d’acqua (non più di 200/400 mt di distanza) e se fattibile disponiamo gli alveari in un posto che rimanga ombreggiato nelle calde giornate estive. 

. Queste sono le caratteristiche ideali ove collocare il nostro apiario al fine di garantire un buono sviluppo delle famiglie e un lavoro meno gravoso alle nostre api, cosa che ci consentirà, con miglior probabilità, di assicurare sia un più felice benessere alle instancabili operaie alate sia di garantirci un raccolto più abbondante. Se le fonti nettarifere hanno distanze dall’alveare superiori agli 800 mt, le nostre bottinatrici consumeranno parte del raccolto per produrre energia utile a far ritorno a casa e al loro rientro, con buona probabilità, saranno anche un po’ più affaticate.

Un altro compito che ci aspetta, in questa parte della stagione, è quello di sostituire i fondi degli alveari. L’ideale sarebbe avere un fondo di scorta con il quale iniziare a sostituire quello di una prima arnia, pulire quello appena estratto e passare alla seconda procedendo così fino ad aver completato la sostituzione dei fondi di tutti i nostri alveari. Questa metodica ci consente di non lasciare il nido troppo tempo senza il suo fondo, cosa che, oltre a innervosire le nostre api, comporta anche una non auspicabile alterazione dell’omeostasi termica. Personalmente utilizzo fondi a tubo tipo Happykeeper che, fortunatamente, non richiedono tutta questa laboriosa manutenzione.

Nelle ore più calde delle giornate più tiepide che questo mese ci regala, è anche possibile, là dove necessario, sostituire vecchi favi scuri con nuovi telai provvisti di foglio cereo.

Verso il finire di marzo ci si potrebbe attrezzare per iniziare ad allevare nuove regine, questa pratica fondamentale per gli apicoltori professionisti, potrebbe rivelarsi molto utile anche a chi si dedica all’apicoltura per semplice hobby e/o solo per pura passione. L’allevamento di regine consente, infatti, una migliore gestione dell’apiario permettendo di ottimizzare lo sviluppo e il mantenimento delle famiglie. Tante volte avere una buona regina giovane garantisce molti vantaggi a prescindere sia da quella che potrebbe essere la sua linea genetica, sia dalla razza a cui essa appartiene. Come detto l’allevamento di regine è un’attività che si rivela sicuramente importante a chi pratica l’apicoltura a livello professionistico ma, allo stesso tempo, lo diviene in modo altrettanto significativo anche per il giovane hobbista poiché imparare ad allevare regine porta ad avere un maggior rigore nella gestione del proprio apiario. Una buona metodica consiste nel cercare di allevare regine utilizzando larve prelevate dalle famiglie più forti, più resistenti alle malattie, meno inclini alla sciamatura e più produttive, regine che poi andranno a sostituire quelle delle famiglie più deboli, meno laboriose e più predisposte ad ammalarsi.

Sul finire di marzo è anche cosa saggia iniziare a preparare i nostri primi sciami, essi ci saranno sicuramente utili sia per potenziare il nostro apiario, sia per sostituire eventuali perdite e perché no: anche per fare cassa!


Insomma, questo mese è il periodo del risveglio delle nostre colonie, non facciamoci trovare impreparati, accendiamo i nostri motori e facciamoli rombare al fianco di quelli delle nostre infaticabili operaie alate perché questa nuova stagione, che si accinge ad arrivare, sia veramente una stagione ricca di gioia e di soddisfazione per noi, per le nostre api e per tutti quelli che beneficiano delle preziose virtù che regalano i pregiati prodotti dei nostri alveari.

 

 

 

 

 

 

 

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