L'ape si nutre soprattutto di miele ricavato dal nettare e/o dalla melata (alimento energetico) e di polline raccolto nei fiori che rappresenta la sua principale fonte di proteine e di lipidi. Si evince così come l'ape abbia virtù nutritive sicuramente utili a noi umani. Operaie e fuchi aspirano miele e polline attraverso la ligula, se il miele è cristallizzato lo diluiscono umettandolo con la loro saliva prima di poterlo assorbire. Le api bottinatrici possono alimentarsi con nettare appena prelevato dai fiori per ricavare l'energia necessaria a compiere il volo di rientro al loro nido. Le api nutrici utilizzano abbondanti quantità di polline per poter produrre la pappa reale. L'alimentazione delle larve differisce da quella delle api adulte. Esse se saranno operaie e/o fuchi riceveranno un nutrimento più ricco di miele e polline e con minor pappa reale contrariamente alle larve di regina che saranno nutrite per tutto il loro ciclo vitale (dallo stadio larvale alla morte) solo ed esclusivamente con gelatina reale, perciò la tipologia di un alimento nutritivo determina la nascita di una regina piuttosto che di un'operaia e viceversa.
La regina viene nutrita dalle operaie, proporzionalmente al volume della sua covata, con un miscuglio di pappa reale e miele. Le api si scambiano il cibo fra loro attraverso la trofallassi meccanismo che consente altresì di rafforzare la coesione sociale fra i membri che vivono all'interno dello stesso alveare. Anche l'alimentazione dell'ape necessita, come la nostra, di un corretto ed equilibrato apporto di acqua, vitamine, sali minerali, glucidi, aminoacidi, lipidi e acidi grassi. La mancanza d'acqua durante il torrido clima estivo può mettere a serio pericolo la sopravvivenza di una famiglia d'api, per tale motivo è opportuno mettere sempre in prossimità dell'alveare un abbeveratoio. Alcune bottinatrici verso la fine del loro periodo vitale si specializzano nella raccolta d'acqua (api acquaiole) divenendo delle vere e proprie portatrici di acqua.
Vitamine e sali minerali indispensabili per le api sono presenti nel nettare e nella melata e si ritrovano poi in tutti i prodotti dell'alveare. I pollini sono una buona fonte di Vit. C e di molte vitamine del gruppo B. Le larve allo stadio di pre-pupa se nutrite senza Vit. C presentano gli stessi livelli di tale vitamina di quelle a cui è stata somministrata attraverso l'alimentazione questo perché le api sono in grado, contrariamente a noi, di sintetizzare da sole la Vit. C. Altre vitamine e altri sali minerali rappresentano unicamente il 3% della composizione del polline nel quale troviamo vitamine liposolubili come la A, la E e la K e quasi tutte le vitamine del gruppo B (B1,B2,B3,B5,B6,B8,B9). Infine, nel polline troviamo sali minerali essenziali quali: sodio, potassio, fosforo, calcio e magnesio e oligoelementi essenziali come ferro, zinco e selenio.
Gli zuccheri sono di certo i componenti più importanti nell'alimentazione delle api essi servono, infatti, a coprire i bisogni energetici per produrre calore e mantenere la corretta omeostasi termica all'interno del nido. Gli zuccheri provengono dai nettari delle secrezioni floreali e sono trasformati dalle api in molecole glucidiche semplici soprattutto in glucosio e fruttosio. Come avviene anche per l'uomo l'ape immagazzina nel proprio corpo sotto forma di corpi grassi gli zuccheri introdotti con la dieta.
Il polline è, inoltre, la maggior fonte di proteine che sono indispensabili all'ape per garantire la crescita e lo sviluppo della covata, per un corretto espletamento delle funzioni enzimatiche e per la riproduzione. Il contenuto proteico del polline varia dall'11 al 35% in base alla specie botanica di derivazione.
La pappa reale è quella sostanza cremosa prodotta dalle ghiandole ipofaringee delle api operaie e serve ad alimentare la regina per tutto l'arco della sua vita e le larve i fuchi e operaie nei primi tre giorni della loro vita. Essa è ricca di vitamine del gruppo B, di proteine, di carboidrati e di lipidi, ma anche di acido decanoico, acetilcolina, estradiolo, progesterone e testosterone.
Durante il suo ciclo vitale si stima che un'ape abbia mediamente bisogno di nutrirsi con circa 180 mg di polline mentre il fabbisogno dell'intera famiglia durante tutto l'arco della stagione è pari a circa 25 kg di polline.
Gli acidi grassi ( ac. oleico, ac. palmitico e ac. stearico) sono molto importanti per la dieta dell'ape ed essi rivestono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle malattie infettive che colpiscono la covata.
E' indispensabile che le api vivano in un'ambiente ricco in biodiversità affinché possano cibarsi di nettare e polline di differenti e svariate specie botaniche in quanto la loro alimentazione corretta richiede espressamente l'apporto di cibo diversificato e di buona qualità affinché si possa compiere un corretto sviluppo larvale e si possa, altresì, ottimizzare il ciclo di attività vitale durante tutta la stagione invernale.
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