Al genere Apis appartengono quattro specie: Apis cerana, Apis florea, Apis dorsata e Apis mellifera.
Analizzeremo ora dettagliatamente le caratteristiche di ciascuna di queste specie per poi parlare di quelle che sono le caratteristiche delle principali sottospecie che appartengono al gruppo dell'apis mellifera, quella sicuramente più conosciuta, più stimata e più utilizzata in apicoltura particolarmente in Europa Occidentale, negli Stati Uniti d'America, in Giappone, In Nuova Zelanda e nel continente Australiano.
L’ape
dorsata è un’ape di grosse dimensioni, quasi come un calabrone, diffusa
particolarmente in Asia nidifica su un solo favo all’aperto sui rami più alti
di grandi alberi o negli anfratti di pareti rocciose. Non è soggetta ad allevamento
soprattutto per la sua temuta aggressività.
L’apis
florea o ape nana asiatica essa è
una specie originaria del Sud Est asiatico, più piccola della nostra Apis
mellifera, ma molto simile ad un’altra specie l’Apis
andreniformis, con cui spesso viene confusa, anche perché originaria delle
stesse zone.
Apis
florea forma alveari abitati da poche
centinaia di insetti e anch’essi disposti su di un unico favo, di solito appeso
ad un ramo di una pianta sempreverde. Quest’ape pur essendo provvista di
pungiglione è molto docile e praticamente non punge mai, infatti, ha una
aggressività minima che la rende di fatto innocua per le persone.
L’ape
nana viene allevata ed utilizzata in apicoltura soprattutto per essere usata non
tanto per la produzione di miele (perché le quantità che è in grado di produrre
sono molto modeste), quanto piuttosto per compiere attività di impollinizzazione.
Attualmente Apis
florea è diffusa in tutto il Sud Est asiatico, nello Sri
Lanka, in Pakistan, e in India.
L’ape
cerana essa è diffusa in Asia, Cina, Giappone, India, gran parte della
Siberia e Afghanistan. Gli alveari sono abitati da pochi individui, non utilizzano
la propoli e sono oggetto di allevamento soprattutto da parte di apicoltori
russi.
L’ape
mellifera, detta anche ape occidentale, si è sviluppata nella regione
dell’Himalaya e deriva dall’ape cerana. È diffusa a livello planetario e viene allevata
particolarmente in Europa Occidentale, in America del Nord e in Oceania
(Australia e Nuova Zelanda).
L’ape
allevata per interesse apistico appartiene alla specie mellifera e conta
numerose sottospecie che si distinguono per caratteri o attitudini morfologiche
legate all’area di diffusione geografica.
Le
principali sono:
L’ape mellifera ligustica, o ape italiana, diffusa in quasi tutto il territorio italiano. La sottospecie ligustica si differenzia dalle altre in quanto le operaie hanno i primi segmenti dell’addome di colore giallo chiaro, le regine sono giallo dorato con enorme capacità di ovideposizione, la colonia è operosa, discretamente docile e poco portata alla sciamatura, ha tendenza alla deriva per un senso di orientamento non ben sviluppato e ha la propensione al saccheggio. Le regine di razza ligustica vengono esportate in tutto il mondo, ma ceppi puri si trovano ormai solo in un’isola di fronte all’Australia e in Nuova Zelanda.
L’ape
mellifera mellifera, o ape nera, popola l’Europa occidentale e
settentrionale (Francia, Inghilterra e paesi Scandinavi) e ha sviluppo
primaverile tardivo ma buone capacità di svernare a temperature molto basse. Sottospecie
sono la mellifera silvarum diffusa in Scandinavia e la mellifera lehzei diffusa
in Olanda.
L’ape
mellifera carnica vive nelle Alpi centro-orientali delle regioni
carniche, in Austria, Slovenia e nella parte meridionale dell’ex-Unione
Sovietica. Di colore scuro, di dimensioni maggiori rispetto alla ligustica e alla
mellifera-mellifera, si sviluppa rapidamente ad inizio primavera, ha una forte
propensione alla sciamatura, è molto docile e molto produttiva, inoltre,
possiede un’ottima resistenza alle malattie particolarmente a quelle della
covata. Durante l’inverno sopravvive facendo un minimo consumo delle scorte
accumulate nel nido e ciò la predispone a superare con facilità la stagione fredda.
L’ape
nera sicula è un’ape autoctona della Sicilia, discende dalla sottospecie
Apis Mellifera intermissa, originaria delle coste nord-africane. Insieme
all’Apis Mellifera ligustica è una delle due sottospecie di api riconosciute in
Italia ed ha delle caratteristiche di unicità rispetto a tutte le altre
sottospecie europee, la prima e più importante delle quali è la resistenza
all’acaro varroa ed alle virosi da esso diffuso. È inoltre un’ape molto
frugale, cioè capace di sfruttare per la propria sussistenza e il proprio
sviluppo anche piccole fioriture invernali: riesce a lavorare in condizioni
climatiche avverse, non avendo bisogno di scorte zuccherine fornite
dall’apicoltore per via anche dei bassi consumi di miele; ciò consente notevoli
risparmi di gestione. Possiede
un’innata docilità, un’ottima reattività alle fioriture, una buona fertilità,
inoltre, ha la capacità di creare miele con percentuali di antiossidanti dal
300% al 1000% in più rispetto ai mieli prodotti da tutte le altre sottospecie
di api conosciute.
L’ape
Buckfast inizialmente era un ibrido attualmente si è riusciti a stabilizzarne
la genetica facendone una vera e propria sottospecie del genere apis. Essa combina
diverse caratteristiche desiderate: robustezza, scarsa tendenza a
sciamare, mitezza, facilità di manipolazione, resistenza alle malattie e buona
capacità di produrre miele.
L’intervento
dell’essere umano ha contribuito allo sviluppo di queste sottospecie, o
“razze”, creando degli ibridi selezionati negli anni per caratteristiche di
pregio come buona produzione di miele, robustezza, docilità e bassa tendenza
alla sciamatura. Al giorno d’oggi anche una presunta resistenza alla varroa. La
sa storia nasce così: all'inizio
del XX secolo le popolazioni di api europee vennero decimate
dall'acariosi dell'isola di Wight. Questa patologia, in seguito attribuita all'acaro
woodi, uccise soltanto nelle isole britanniche migliaia di colonie.
Padre
Adam (benedettino della Abbazia di Buckfast) iniziò così l'importazione di
sottospecie resistenti da tutto il mondo al fine di selezionare un ibrido capace
di non soccombere a quel parassita, questo ibrido prese il nome di ape di Buckfast.
L'ape Buckfast è oggi molto popolare tra gli apicoltori, soprattutto nelle
isole Britanniche, e viene allevata in molte parti del mondo. Possiede infatti
molte caratteristiche positive. I loro difetti principali sono una forte
tendenza a legare i favi con ponti cerei, e l'abbondante applicazione della
propoli sulle pareti interne dell'arnia, al punto da rendere difficoltosa una
delle pratiche principali della moderna apicoltura: la facilità nella rimozione
dei favi per l'ispezione.
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