domenica 6 marzo 2022

OLIO ESSENZIALE DI LAVANDA - rimedio anche per api

 

Nel giugno del 2020, in occasione del mio pensionamento, i colleghi dell’ospedale presso il quale ho lavorato ininterrottamente per ben 37 anni mi hanno fatto uno splendido regalo. Nella speranza, forse, che non mi facessi del male continuando ad esercitare la professione anche una volta ottenuta la meritata pensione, come fanno certi chirurghi che non abbandonano il bisturi fino all’ultimo dei loro giorni, e conoscendo anche le mie tante passioni e i miei molti hobbies si sono presentati alla festa di commiato portandomi in dono un meraviglioso estrattore per olii essenziali accompagnato dall’iscrizione ad un corso di aromaterapia.  È stato un regalo meraviglioso e molto gradito, che mi ha aperto la porta verso un mondo nuovo, sconosciuto e tutto da esplorare e in seguito vi racconterò anche come sia già riuscito, in qualche modo, ad intersecarlo con la mia smisurata passione per le api.


Al finire di luglio, terminate le vacanze in Liguria, essendo ormai libero da impegni di lavoro, io Stefania Giorgia, Greta e la fida Milù ci siamo direttamente trasferiti in quel di Limontasca dove, fra un giro in apiario e l’altro, ho trovato subito anche il tempo e il modo di mettere in funzione lo splendido alambicco regalatomi. Ho iniziato così a distillare quantità industriali di olio essenziale di lavanda ricavato dalla piccola piantagione che avevo allestito anni fa nel terreno di casa pensando di fare cosa gradita alle mie amate operaie volanti. L’accattivante profumo che si sprigionava dalle tante e successive distillazioni mi ha fatto ripensare a come l’olfatto sia, fra tutti, il senso dalle mille sorprese, quello più primitivo, forse il meno conosciuto ma sicuramente quello che è in grado di condizionare in modo maggiore la nostra esistenza.

Se ci pensiamo bene esso riesce ad influenzare molte delle nostre scelte guidandoci, per esempio, verso persone che grazie al loro odore sono in grado di attrarci e, viceversa, allontanandoci da quelle che hanno per noi un odore sgradito. Ci suggestiona, inoltre, in molte altre scelte: pensiamo al rapporto con il cibo, con l’ambiente, nel prendere una decisione; esso è persino in grado di spingerci verso l’acquisto di alcuni prodotti a discapito di altri. In ultimo come si può non fare accenno alla sua fondamentale importanza nel permetterci di percepire le meravigliose fragranze che emanano dai nostri alveari, un misto di splendidi sentori rappresentati da una miscellanea di profumi di cera, di essenze floreali e di dolcezza del miele. Un’accurata percezione degli odori che trasudano dall’alveare ci consente altresì di capire in anticipo se la famiglia è sana o se ha contratto patologie a volte purtroppo anche di eccezionale gravità: pensiamo per esempio a quello sgradevole odore di “colla da falegname” che emana da un alveare colpito dalla peste americana.

Terminata la distillazione di olio essenziale di lavanda mi sono dedicato a distillare olio essenziale di alloro, prelevando foglie e rametti dalle tante siepi di protezione che ho creato intorno al mio apiario.

Farò ora alcune considerazioni su queste due meravigliose piante e sulle pregiate essenze che da esse si riescono a ricavare, così che in seguito vi possa giustificare alcune mie scelte, forse azzardate, attraverso le quali ho iniziato ad accostare apicoltura e aromaterapia. L’olio essenziale di lavanda possiede fra le molteplici proprietà anche una spiccata azione battericida basti pensare che in concentrazioni del 5% è già in grado di eliminare alcuni temibili nemici della nostra salute come per esempio gli stafilococchi, i germi responsabili della infezione tifoidea e della difterite. Questo lo avevano già capito i Romani molti secoli fa quando utilizzavano olio essenziale di lavanda per profumare e per disinfettare le loro terme, del resto, etimologicamente, lavanda deriva da lavare, disinfettare e pulire tutto: anima, corpo e mente. L’olio essenziale di alloro ha ancor più, rispetto al precedente, una spiccata azione battericida, virucida e fungicida. Sempre al tempo dei Romani rami di alloro erano utilizzati come corona per cingere il capo dei vincitori, prima ancora era raffigurato sulla testa di Apollo, Dio del sole e della guarigione e in seguito anche sul capo di Esculapio, Dio della medicina, credo che ciò la dica lunga sulle potenzialità del pregiato estratto che da esso si può ricavare.

Concludendo vorrei citarvi una frase che ha scritto Franco Canteri nel suo libro “Guida completa agli oli essenziali”: “se è piacevole avvicinare il termine qualità specifica d’intelligenza di Madre Natura al termine di angeli” allora mi piace pensare che gli oli essenziali siano come degli angeli che vengano in nostro aiuto ed in aiuto delle nostre api ogni qual volta che noi lo desideriamo e che lo richiediamo. 








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