
Probabilmente non tutti lo sanno, ma l’Ucraina è il primo paese
produttore di miele in tutta Europa, Esso, allo stesso tempo, è anche uno fra i
maggiori paesi esportatori di miele verso l’Unione Europea, secondo solo alla
Cina; ciò nonostante, gli apicoltori ucraini non sono capaci di approfittare di
questa “luna di miele” fra il loro paese e l’Unione Europea. Quest’ultima, per
altro, è il primo paese consumatore di miele al mondo e un’ampia fetta di miele
importato in Europa arriva proprio dalla Ucraina, dalla quale ciascun paese
della comunità importa una quantità di miele pari a un valore di circa 97
milioni di euro all’anno. La Germania è il primo cliente subito davanti alla
Polonia. Paradossalmente un paese estimatore del miele ucraino è proprio la
Russia, ma da dopo il conflitto del 2013/14 l’Ucraina ha deciso di non
esportare più miele verso il suo grande vicino, infatti, le quantità di miele
ucraino esportate verso la Russia sono passate da 3424 tonnellate nel 2011 alle
zero del 2015 e questo tutto a vantaggio della Germania e della Polonia che
sono così divenuti i nuovi principali clienti di miele ucraino.
Verrà da chiedersi come mai vi sia tutto
questo grande interesse verso il miele ucraino il motivo, purtroppo, non è
legato alla sua qualità quanto piuttosto al suo prezzo esso, infatti, viene venduto
a soli due euro al chilo e a volte anche a meno. E' un prezzo molto competitivo
che non riesce però a produrre ricchezza agli apicoltori e alla economia
ucraina. Questo prezzo così basso è dovuto al fatto che esso viene imposto
dagli esportatori ucraini, una consociazione di circa una sessantina di persone
che sono riuscite ad accaparrarsi il monopolio della vendita di miele verso i
paesi esteri; essi impongono questi prezzi così bassi ai produttori di miele
così da poter massimizzare i loro profitti riuscendo a esportare
ingenti quantità di prodotto disinteressandosi del fatto che ciò arreca un grave danno ai produttori.
In Ucraina si contano all’incirca
400.000 apicoltori, ma solamente il 30% di loro sono dei grandi apicoltori (con
più di 200 alveari ciascuno). La gran parte degli apicoltori ucraini, invece,
producono in nero senza denunciare la loro attività perché hanno paura delle
imposte statali.
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