venerdì 11 febbraio 2022

COME VEDONO LE API

La natura ha reso le api in grado di essere attratte dai fiori e contestualmente ha reso i fiori capaci di attrarre le api perché possa avvenire il “miracolo” della impollinazione, fenomeno che consente la preservazione delle specie e il mantenimento della biodiversità.

Da una gemma di una pianta piuttosto che di un arbusto e/o un’erba possono originare o delle semplici e comuni foglie oppure dei meravigliosi fiori ricchi di molteplici varietà cromatiche e secernenti profumi a volte impercettibili per il nostro olfatto, ma non per quello delle api; tutto questo anche perché l’ape nel dirigersi verso un fiore oltre alla vista utilizza anche il suo sviluppatissimo olfatto. I recettori sensoriali che consentono all’ape di poter odorare i profumi che la natura e l’ambiente ci regalano sono disposti in un piccolo corpicino posto alla estremità terminale delle sue antenne e che si chiama “flagello”. Il flagello in realtà è un vero e proprio concentrato di neuro recettori che partecipano a conferire i diversi sensi posseduti dalle api.

Le api vedono attraverso due occhi posti ai lati della loro testa, ciascuno di questi due occhi a sua volta è costituito da un insieme di piccoli occhi chiamati ommatidi (circa 3.500 per occhio) ciascuno dei quali percepisce una piccola porzione dell’ambiente esterno e la invia al cervello dell’ape. In tale sede tutte le informazioni provenienti dai singoli ommatidi saranno integrate dando forma all’immagine dell’ambiente circostante che all’ape apparirà come una specie di mosaico dato dall’insieme di tutte le frazioni d’immagini trasmesse al cervello da ciascun singolo ommatide.

Sul dorso della testa dell’ape sono, inoltre, posizionati altri tre occhi (ocelli) che consentono all’ape di determinare l’intensità della luce potendo così distinguere il giusto momento del giorno e/o l’alba dal tramonto il pieno sole da quello velato. Le api non riescono a percepire il colore nero e il colore rosso che perciò confondono fra loro, mentre riescono a percepire tutte le sfumature del grigio, il blue, il giallo, il verde e l’ultravioletto quest’ultimo colore non percepibile per noi. Ci si chiederà come sia possibile che le api non percependo il rosso spesso, comunque, le si trovino a bottinare su fiori di colore rosso come per esempio il papavero. Ciò avviene grazie al fatto che i petali del papavero riflettono l’ultravioletto per cui esso apparirà di questo colore agli occhi delle api le quali, per altro, risultano essere molto attratte da questo colore a noi impercettibile.

Possiamo, inoltre, dire che grazie alla loro particolarità di saper vedere l’ultravioletto le api sono capaci di distinguere perfettamente i colori dei fiori anche in giornate nuvolose con scarsa visibilità e poca luce. Gli occhi permettono inoltre all’ape di poter rilevare la luce polarizzata questa peculiarità consente loro di possedere un vero e proprio sistema di navigazione satellitare che le guida dritte verso il fiore anche in giornate con cielo coperto da fitte nuvole.

Le api percepiscono il movimento di un oggetto alla velocità cinque volte superiore rispetto a quella reale, questo è il motivo per cui in presenza di un alveare, oltre che a non esser vestiti di rosso e/o di nero, è bene muoversi sempre con estrema lentezza per non essere scambiati dalle api come una minaccia per il loro nido ed esser trattati di conseguenza da uno stormo di api guardiane inferocite nell’intento di difendere la loro città,

 



 



 

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