Scoperta
la passione per l’apicoltura me ne sono innamorato perdutamente e, non senza qualche
difficoltà, ho provato a trasmettere questa nuova e grande suggestione a
Stefania, moglie per scelta e mamma per vocazione, e a Giorgia e Greta le due
piccole “pargole” a quel tempo rispettivamente di dieci e sette anni.
La
curiosità è tanta ed il timore di essere “aggrediti selvaggiamente” da questi
nuovi vicini è comunque imbarazzante. Da
ragguardevole distanza a turno si spia, via via che passano i giorni, il
comportamento di queste “terribili” api.
Con
il trascorrere del tempo Stefania, Maurizio, Giorgia e Greta si accorgono però
che queste “terribili” api sono in realtà degli “animaletti” del tutto
affabili, laboriosi, discreti nel loro interfacciarsi a noi e perfino docili se
li si rispetta; ed è così che nasce e cresce una simpatica e profonda empatia
fra noi e le nostre nuove vicine di casa.
Osservandole nel loro frenetico andirivieni fra alveare e campi ci accorgiamo di fioriture a noi fino ad allora rimaste sconosciute, della molteplicità di splendidi colori pastello con cui queste fioriture si animano disegnando sontuosi “arcobaleni” fra le verdi distese dei campi d’erba da foraggio.
Progressivamente
inizia a crescere in noi una profonda passione per questo nuovo ed
entusiasmante mondo, passione da cui nasce un sincero sentimento d’amore capace
di legarci sempre più alle nostre “tenere apette” e di farci vivere in perfetta
simbiosi con loro.
Così
osservandole nello scorrere dei giorni abbiamo riscoperto, quasi senza
rendercene conto, l'emozione di assaporare il tempo che passa scandito da un
inesorabile susseguirsi di stagioni che cambiano.
E’
un lieto ritrovarsi, verso la metà di febbraio, con le prime api che fan
capolino sulla porticina di volo e guardandole volteggiare armoniche nel
“morbido” tepore di un aria che si carica di primavera salutiamo il lungo e
triste inverno che sta per abbandonarci. Alla metà di marzo senti la famiglia
crescere all'interno dell'alveare, le fioriture sono già più abbondanti i voli
fuori dal nido si fanno sempre più intensi la primavera sta per irrompere e
loro, creando disegni con eleganti “fraseggi di volo”, son felici di renderti
partecipe a questo splendido e forse fin troppo a lungo aspettato momento.
Arriva maggio e già a pochi passi dall’arnia si avverte, come un senso di
intenso magnetismo, la forza delle nuove famiglie che si preparano alla
riproduzione e così in tutto il suo maestoso splendore la sciamatura prepotentemente
arriverà. Giugno e luglio sono i mesi del grande raccolto frenetiche ed
instancabili continuano a portare miele ai melari consapevoli e quasi incuranti
di dover poi condividere il frutto del loro lavoro anche con noi. Agosto, i
primi temporali, le fioriture che scarseggiano, si percepisce il sentore di un’estate
che volgerà alla fine, obbligate ad un ozio quasi forzato le nostre amichette
ci inviano inequivocabili segnali di profonda irrequietezza e di palpabile
nervosismo: meglio tenersi a distanza dagli alveari!
Con
il timore di chi teme di aver perso tutto mi avvicino a loro, avvicino le mani
alle pareti delle arnie e impercettibilmente avverto quel senso di “profondo
magnetismo” attraverso il quale le famiglie da sempre comunicano con noi; lo stupore
è tanto nel riscoprire che li dentro c’è ancora una vita forte, intensa e
pulsante e questo mi regala un’immensa emozione. Felice mi allontano facendo
ritorno verso casa, consapevole di quel forte legame che mi unisce alle mie
splendide amiche api e che mi regala un sentimento di gioia profonda; sono
fiero di sapere che un sentimento così possa appartenere solo a noi: noi che
abbiamo “le api dentro”.
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