Vi guiderò in questo viaggio virtuale
verso la Slovenia: una terra che, a mio modesto parere, può essere considerata
come il paradiso delle api. La Slovenia è il paese che si è fatto promotore della
proposta atta a far sì che venisse istituita la giornata mondiale delle api,
giornata la cui data di celebrazione (20 maggio) ricade proprio nello stesso giorno
in cui è nato Anton Janša (1734-1773),
cittadino sloveno considerato il padre fondatore dell’apicoltura moderna. E’ stato proprio grazie
al caparbio impegno del governo sloveno che, il 18 ottobre 2017, l'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite ha proclamato la
data del 20 maggio, di ciascun anno, quale ricorrenza per la giornata mondiale delle api.
La storia ci racconta che Anton Janša fin da bambino mostrava grande affinità per le arti figurative, questa sua particolare dote convinse i suoi genitori a farlo trasferire a Vienna affinché potesse studiare e diplomarsi presso l’Accademia D’Arte. In realtà la sua forte passione per l’apicoltura, che egli nutriva già da quando era un giovane ragazzo, lo spinse ad abbandonare gli studi artistici per dedicarsi “anima e cuore” a tale affascinante disciplina. Nel 1770 fu insignito del titolo di professore d’apicoltura e fu il primo maestro a insegnare questa materia nel territorio Austriaco. La sua fama e le sue doti lo portarono ben presto a divenire il custode dell’apiario ubicato nel giardino del palazzo imperiale a Vienna. Egli fu, inoltre, il primo apicoltore a descrivere la grande attrazione mostrata dalle api nei confronti dei fiori del grano saraceno ricchi di polline e di abbondante nettare. Janša ci lascia in eredità due preziosi manoscritti: “Il trattato sulla sciamatura delle api” (1771) e il “Manuale completo di apicoltura”, pubblicato postumo nel 1775. Il suo amore incondizionato nei confronti di questo prezioso e laborioso imenottero lo spinse a definire l’ape come: ” un tipo di mosca, creata da Dio perché con la sua diligenza e il suo instancabile lavoro provveda alle esigenze dell'uomo nei confronti di prodotti insostituibili come il miele e la cera. Tra tutte le creature del Signore non ce n'è un’altra che sia allo stesso tempo utile, docile, e poco esigente com'è l'ape”. Quando Janša morì, l'imperatrice Maria Teresa emanò un editto che obbligava tutti gli apicoltori austriaci a seguire, per l’allevamento delle proprie api, i dettami contenuti nelle opere di Anton Janša. La Slovenia è un paese in cui l'apicoltura fa parte del paesaggio oltre che della cultura; in questa nazione, infatti, vi è una dislocazione di alveari pari a otto unità per km quadrato di territorio e si contano, inoltre, cinque apicoltori ogni mille abitanti, la più alta concentrazione che esista in tutta Europa. Seguendo una tendenza ormai abbastanza usuale in molti paesi, anche in Slovenia si possono trovare un gran numero di alveari concentrati nei centri urbani e nelle grandi città. Un classico esempio lo fornisce Goradz Trusnovec, un apicoltore sloveno, che ha collocato ben cinquanta alveari all'interno del centro di Lubiana. Goradz racconta che vivendo in città aveva perso la capacità di raggiungere una perfetta connessione con i ritmi della natura e con l'ambiente in generale, ma da quando ha iniziato a dedicarsi alla attività di apicoltore, pur praticando tale disciplina in un centro urbano, è riuscito a trovare la via maestra per potersi nuovamente sintonizzare a pieno con l'armonia e con l'equilibrio che nel loro ciclico susseguirsi regolano le sequenze vitali della natura. E' ormai ben noto a tutti come a livello mondiale, le api stiano attraversando una crisi senza precedenti, crisi responsabile di un ubiquitario grave spopolamento di questo prezioso insetto. Le cause di ciò sono ormai ben note e sono da ricondurre in primo luogo all'utilizzo smodato di pesticidi e diserbanti, alla comparsa di specie invasive dannose per le api, ai cambiamenti climatici e allo sfruttamento del suolo per la produzione di monocolture intensive. Un terzo della frutta e della verdura che portiamo sulle nostre tavole è il risultato del prezioso lavoro, svolto in modo del tutto gratuito, delle api; ciò dovrebbe indurci a riflettere e a tener sempre ben presente quanto esse siano importanti non solo per l'ecosistema e l'ambiente ma anche per il genere umano e le altre specie animali. La Slovenia, un pò in controtendenza rispetto agli altri paesi europei, ormai da diversi anni si è impegnata in una politica atta a proteggere e a salvaguardare non solo l'apicoltore e il suo lavoro ma anche e soprattutto le api. Oltre a far approvare, attraverso le Nazioni Unite, l'istituzione della giornata mondiale dell'ape, questo paese ha emesso provvedimenti legislativi atti a tutelare la propria specie di ape locale: "l'ape carnica". Goradz Trusnovec pensa che la Slovenia potrà diventare l'esempio a livello globale, di come si debbano trattare le api e soprattutto su come ci si debba relazionare con esse. Questo stato, inoltre, è anche all'avanguardia nel settore dell'apiterapia e dell'api-turismo. Qui i turisti, oltre che riuscire a sensibilizzarsi su quella che è la reale importanza delle api per il n ostro ambiente, possono anche approfittare dei benefici che apportano i prodotti dell'alveare e, al tempo stesso, riescono ad ammirare i preziosi dipinti presenti sulle pareti delle arnie. Infatti, una caratteristica unica dell'apicoltura slovena è rappresentata da dipinti colorati che decorano i pannelli frontali degli alveari chiamati "panjske Koncnice". Queste icone sono paragonabili a splendide opere d'arte che raffigurano paesaggi biblici e/o scene e personaggi di racconti della tradizione popolare nazionale. Ricord, infine, che questo paese ha vinto, nel 2017, il "National Geographic World Legacy Award" per la protezione e la salvaguardia del suo patrimonio naturalistico.
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