lunedì 24 gennaio 2022

I DOMATORI D'API

Leggendo l’editoriale della rivista di Apinsieme dell’aprile 2021, scritto dal Direttore Massimo Ilari, a un certo punto dell’articolo scopro che egli fa un prezioso distinguo, identifica, infatti, fra le persone che allevano api due precise categorie di soggetti: gli apicoltori e i domatori d’api. “I domatori d’api”, è proprio questa parola che ha toccato con grande interesse la mia sensibilità di apicoltore/apicultore.

Da qualche tempo ci arrivano notizie, dai più svariati canali d’informazione, relative al fatto che il numero di apicoltori in Italia è in sensibile, costante e progressivo aumento ma quanti di questi individui che decidono di dedicarsi ad allevare api sono in realtà veri apicoltori/apicultori e quanti, invece, sono purtroppo degli inutili e pericolosi domatori di api?

Navigando in internet alla voce apicoltura riusciremo a trovare molti video dedicati all’argomento, filmati, ahi me tendenzialmente postati, più che da veri e propri apicoltori, da pericolosissimi domatori d’api!  Si scoprono canali con nomi altisonanti come per esempio il principe delle api, l’ape vagabonda, apicoltura spaziale (sono ovviamente nomi di fantasia che però richiamano in un certo senso anche la triste realtà presente sul web); canali che propongono filmati in cui spesso il domatore d’api si presenta in maglietta a maniche corte, bermuda, privo di qualsiasi benché minimo strumento di protezione e inizia ad autocelebrarsi. I video postati hanno invece titoli un po’ meno altisonanti come per esempio: “Prima ispezione delle mie arnie al 3 di marzo”, filmato in cui si vede il domatore che apre l’alveare, in una giornata tiepida ma non sicuramente calda abbastanza, inizia a estrarre i telai con covata, ne fa un bel primo piano mentre commenta soddisfatto la bontà della covata. Gira e rigira, il telaio, lo posa a terra, ne estrae un altro e via di seguito fino ad arrivare alle scorte di miele.  Inizia, quindi, ad avventurarsi in un’improbabile ricerca della regina mentre l’alveare è inesorabilmente aperto ormai da troppo tempo, la covata si è surgelata ma ciò che realmente importa al domatore è proseguire nella sua autocelebrazione e guadagnarsi una buona dose di notorietà. Finalmente, passati 22/24 minuti, dopo aver risistemato il tutto, richiude l’alveare e con aria sorniona ammiccando un sorriso ti guarda, strizza l’occhio e ti dice: “se il video ti è piaciuto lascia un bel like e non dimenticarti d’iscriverti al mio canale”. A questo punto, avendo seguito con sofferenza tutta la sua performance mi viene spontanea una considerazione: “perché non prova a chiederlo alle sue api di mettergli un bel like”? Lo stesso domatore alla fine di marzo si ripresenterà con un nuovo video dal titolo: “presenza di covata calcifica nella mia famiglia ammalata di nosema, virosi e peste americana” e via ad un nuovo documentario di autocelebrazione mediatica. Ma cosa pensava di poter trovare nella sua colonia dopo averla fatta raffreddare per ben 24 minuti e forse più in una fresca giornata d’inizio marzo? Questo quesito purtroppo il domatore d’api non se lo porrà mai perché quello che a lui realmente interessa è il suo piccolo spazio di notorietà. In conclusione, la cosa che più preoccupa è costatare come spesso l’intelligenza non sia compresa nel prezzo, perché in rete ci navigano anche apicoltori debuttanti con buoni propositi, ma poiché ancora all’esordio della loro attività non avendo esperienza e conseguentemente nemmeno capacità di analisi critica potrebbero prendere a modello le folli gesta di uno dei tanti, forse troppi, pericolosissimi domatori d’api!

Allevare api deve essere una passione oltre che, come è ai giorni nostri, un’importante missione perché, questa attività, consente di preservare la biodiversità contribuendo a mantenere l’habitat e a salvaguardare l’ambiente; quindi, per favore, cerchiamo di non trasformare questa nobile professione in una dimostrazione di puro e semplice esibizionismo! Fatta questa breve ma fondamentale considerazione vorrei congedarmi con una piccola e semplice battuta: ogni volta che raccogliamo un bel melario carico di pregiato nettare, per riconoscenza alle nostre api, andiamo a mettere un bel like sull’alveare la cui famiglia, con tanto lavoro e sacrificio, ci ha permesso di ottenere questo prezioso bottino, perché noi, in fondo in fondo, siamo apicoltori/apicultori e non domatori d’api!

 

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