domenica 14 dicembre 2025

MARCHIO DEL MIELE LARIANO APCAL

Fare apicoltura non è solo allevare api, produrre miele, creare sciami e altro ancora, fare apicoltura è anche un modo per viaggiare sia con la mente che fisicamente. Viaggiare, vedere nuovi posti, incontrare gente, conoscere persone con le quali una potente impronta empatica ti sembra esistere da sempre anche se ci si è conosciuti da pochi attimi e tutto questo perché si tratta di persone con incorporata nel loro DNA la tua stessa sequenza genetica. Quale? La risposta in questo caso è molto semplice: ovviamente quella della passione per le api. E così ad uno dei miei corsi di apicoltura che tenni a Costa Masnaga conobbi Roberto, il quale rimasto impressionato, fortunatamente in modo positivo, dalle mie relazioni didattiche sul mondo delle api e sulle modalità con cui prendersene cura per poterle allevare mi invitò in quel di Mariano Comense nella sede dell’Azienda Apistica “Sironi Apicoltura” di due stupende persone: “papà” Natale e suo figlio Damiano i quali, a loro volta, mi diedero la buona opportunità di poter tenere, in quel luogo, due conferenze sull’apiterapia.

Fu proprio a una di queste due serate che incontrai Giancarlo Costenaro presidente dell’Associazione Produttori Apistici delle Province di Como e Lecco (APACL) che, a sua volta, sempre seguendo quel vorticoso turbinio che ti porta a vedere nuovi posti e a incontrare nuove persone, mi invitò a Como presso la sede dell’associazione che presiede per farmi conoscere i numerosi progetti da essa elaborati ma in modo particolare per presentarmi l’iniziativa volta a valorizzare i fantastici mieli di questo territorio attraverso la creazione di un marchio di garanzia: il “ Marchio del Miele Lariano” che certifica l’originalità e la provenienza dei mieli da esso contrassegnati tutelando, al contempo, sia la qualità del prodotto sia il consumatore finale che sceglie di acquistarlo. Il miele lariano, infatti, prodotto all’interno del territorio delle province di Como e Lecco presenta caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche e melisso-palinologiche di fatto distintive essendo il risultato della bottinatura delle api all’interno di un ambiente situato nella fascia prealpina, luogo caratterizzato da inverni piuttosto rigidi ma che, grazie alla presenza mitigatrice dei laghi, permette lo sviluppo, nelle zone in prossimità di questi grandi specchi d’acqua, di una flora dai tratti quasi mediterranei, insolita per gli ambienti prealpini ed alpini. Questa situazione favorisce una estrema differenziazione delle specie botaniche vegetanti sul territorio, cosa che garantisce alle api un pascolo vario, con fioriture scalari che si susseguono nell’intero arco della stagione vegetativa durante tutto il periodo del raccolto. Le api grazie a queste favorevoli condizioni elaborano così un miele prezioso, unico e inimitabile che rispecchia a pieno i sentori e le essenze peculiari di una pregiata biodiversità.

Così, per far fronte a quel prezioso invito, all’imbrunire di un tardo pomeriggio di metà febbraio io e Stefania, moglie per scelta e segretaria per necessità, ci infilammo nella nostra turbo panda a metano e partimmo in direzione Como con l’entusiasmo di chi va a incontrare e conoscere gente e l’eccitazione di chi sta per immergersi nei profumi e nelle suggestioni di un affascinante paesaggio Lariano che si preannuncia già a chilometri di distanza tanto che, parafrasando una famosa canzone di Ivano Fossati, potrei dire che fin da Alzate si sente il lago, fin da Lipomo si vede il lago, dietro una curva: improvvisamente il lago!

Giunti finalmente in piazza Camerlata, sede dell’associazione, già pigiando il tasto del citofono sentimmo crescere in noi quella magnetica empatia di cui sopra. Raggiungemmo la sede e ad aspettarci cerano alcuni dei soci che ci riservarono una calda e gioviale accoglienza. Dopo le presentazioni di rito iniziammo a conversare come se ci fossimo salutati la sera precedente e si parlò ovviamente di api: chi la preferisce “mora”, chi “bionda” chi, come me, ha una passione per la sottospecie carnica…, si discusse, inoltre, di trattamenti: chi fa il blocco con l’ossalico, chi non utilizza l’amitraz, chi fa il blocco invernale e chi invece, come Andrea Ortelli, giovane socio con grande esperienza, d’inverno preferisce fare il sublimato. “Non sono mica  matto” esclamò Marco Bianchi, memoria storica del gruppo, “io non voglio mica rovinarmi la salute e i polmoni” e così fra una boutade e l’altra si giunse finalmente al momento di calare l’asso ed ecco che allora l’espressione dei soci si fa seria e appassionata, vogliono  presentarci la loro preziosa “creazione”: il Marchio del Miele Lariano.

Esso nasce con l’intento di promuovere e valorizzare il miele prodotto nelle province di Como e di Lecco, un territorio ricco di una eccezionale biodiversità con fioriture che regalano essenze per la produzione di mieli mono e multifloreali che rispecchiano la peculiarità e l’unicità di questo territorio. Proprio per questo motivo la possibilità di utilizzare il marchio di proprietà dell’associazione, e da loro elaborato, è riservata unicamente a produttori apistici che operano nelle suddette province.  A questi, qualora ne facciano richiesta, verrà corrisposto un numero di sigilli direttamente proporzionale al numero di alveari gestiti e alla potenziale quantità di miele prodotta dagli stessi, valutata anche in base all’andamento stagionale. Chi desidera aderire al marchio dovrà inoltre attenersi a precise disposizioni quali quella di sottoporre le proprie api a tutti gli interventi necessari a combattere lo sviluppo di patologie in accordo con le disposizioni emanate dai servizi veterinari locali, a non praticare trattamenti in corso di raccolta del miele, a non utilizzare nutrizione proteica con integratori contenenti pollini di specie botanica non presente nel territorio e/o contenenti proteine di derivazione animale. Inoltre, al fine di garantire una gestione trasparente e non discriminatoria del marchio l’associazione, proprietaria dello stesso, può nominare una commissione che avrà il compito di esprimere una valutazione in merito all’ammissione dei concessionari, alla definizione dell'eventuale numero annuale dei sigilli da consegnare ai singoli apicoltori consigliando al contempo agli stessi un prezzo minimo di vendita del proprio miele. 

A ulteriore tutela del marchio, quale garanzia della specificità del prodotto a esso associato, ogni singola partita di miele dovrà essere sottoposta alle analisi per verificare la corretta rispondenza al dichiarato in etichetta.

La serata trascorse piacevolmente e dopo i commiati io e Stefania ci avviammo sul cammino del ritorno cercando di percorrere la giusta strada proprio come hanno fatto gli amici di APACL che con la creazione del Marchio del Miele Lariano hanno imboccato la strada maestra che consente loro di arrivare a certificare e valorizzare un prodotto prezioso, unico e di grande qualità, a garantire il lavoro di apicoltori responsabili e irreprensibili e a educare i consumatori, i quali acquistando un miele che si fregia di tale marchio acquisiranno la consapevolezza che  un miele italiano, un miele di prossimità, un miele prodotto nel territorio che si abita e garantito da un marchio serio, regala sia emozioni gustative che non hanno eguali sia piaceri che valgono decisamente il prezzo pagato per l’acquisto del prezioso nettare dorato!

 

 


 

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