Il nuovo libro dell’entomologo Stephen Buchmann: "La personalità dell’ape" parla delle api come non è mai stato fatto fino a ora, svelandoci curiosità incredibili
sulla loro vita e sulle loro emozioni.
Le api hanno una coscienza, ricordano e provano emozioni
Contrariamente a quello che molti pensano, le api sono insetti senzienti e perfettamente
autoconsapevoli. Hanno straordinarie capacità mentali, sono in grado di ricordare, di
contare, di risolvere problemi, di imparare dai loro errori e addirittura di fare progetti
per il futuro. Hanno una forma primitiva di coscienza e molto probabilmente sono in
grado sia di sognare che di provare emozioni e sensazioni come il dolore e la sofferenza
(come ci ricorda Stephen Buchamnn, grazie a questo genere di studi sulle api si stanno
facendo passi avanti sul riconoscimento della senzienza in alcuni animali, aspetto fondamentale per tutelarli legalmente).
Le api vedono oltre l'arcobalenoLe api hanno una vista tricromatica simile alla nostra e vedono il mondo in tre colori
primari. Mentre per noi umani i colori primari sono il rosso magenta, il giallo e il blu
ciano, per le api sono il giallo, l’azzurro e l’ultravioletto. Questo perché la loro vista è
spostata verso lunghezze d’onda più corte, oltre il blu e il violetto e verso l’ultravioletto,
rendendole capaci di intercettare una parte dello spettro che per noi è invisibile senza
l’utilizzo di fotocamere e filtri. Come dice Buchmann, le api riescono a guardare letteralmente oltre l’arcobaleno, riuscendo a vedere quello che è invisibile ai nostri occhi.
Il fuco cade nel tranello delle orchidee
E si può definire un vero e proprio “inganno sessuale”. Nel corso di milioni di anni, una
tipologia di orchidea detta Ophrys (nota anche come “orchidea delle api”) si è evoluta
fino a modificare la forma del suo petalo centrale per assomigliare a un’ape femmina. La
punta del fiore imita l’addome femminile ed è ricoperto di peli luccicanti come quello di
una vera ape. Proprio come una femme fatale, questa seducente orchidea conquista un
fuco dopo l’altro per aumentare le proprie possibilità di impollinazione e fertilizzazione.
L'ape è una madre single
Le api sociali che vivono in grandi colonie sono l’eccezione, non la regola. Secondo
Buchmann, infatti, la vita dell’ape comune può essere descritta come quella di una madre single, sempre indaffarata e con una famiglia da sfamare con le sue sole forze. Mamma ape vive in un piccolo appartamento sotto terra, non riceve aiuto dal suo compagno
(che non c’è più da un po’ di tempo) né dalle sue sorelle o da altri parenti. Ogni mattina
va a lavoro per raccogliere nettare e polline dai fiori, con cui poi, una volta tornata a
casa, impasterà il “pane” (il pane d’api) per sfamare i figli ancora nella culla.
Come vedono le api
Se le api potessero andare al cinema e accomodarsi per guardare un film con noi, vedrebbero solo la proiezione di immagini statiche una dopo l’altra. Per essere visti in
modo continuativo dall’occhio umano, i filmati cinematografici vengono proiettati a una
velocità di 24 fotogrammi al secondo. Per renderli visibili anche alle api, bisognerebbe
accelerare la proiezione da 24 a circa 200-250 fotogrammi al secondo. Gli occhi di questi
insetti, infatti, vedono meglio ciò che si muove rapidamente. Adesso sapete perché
quando cercate di scacciare un’ape può evitarvi con facilità. Chiunque viene preso dal
panico quando un’ape si avvicina e si mette a muovere freneticamente le braccia diventa un obiettivo facile per una possibile puntura. Ecco perché gli apicoltori si muovono
lentamente e con cautela per evitare di creare agitazione ed essere punti.
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