martedì 5 dicembre 2023

IN APIARIO A DICEMBRE

In un avvolgente scorcio di una tiepida giornata di fine novembre, seduto sulla riva della spiaggetta di San Michele di Pagana, accogliente località del levante ligure, osservo le onde frangersi orgogliosamente sulla battigia per poi dissolversi, con fare furtivo, su un complice bagnasciuga. Assorto in questo dirompente turbinio di movimento d’acqua scorgo in lontananza un mercantile che con il suo lento incedere sembra quasi voler tratteggiare la sottile linea di confine di un orizzonte lontano dove l’azzurro del mare trafigge indisturbato il blu del cielo. Penso all’equipaggio che dopo giorni e giorni di impetuoso navigare finalmente riscopre la gioia di avvistare la terra mentre, dalla prua del cargo, già si riesce a riconoscere, là oltre l’ultimo promontorio, Genova con il suo così tanto atteso porto d’attracco che finalmente ha dato segno di sé. Mi sto già immaginando il nostromo che, dalla più alta postazione della nave, avvisa l’equipaggio al grido di: “terra, terra” quando, improvvisamente, questo mio dolce fantasticare viene interrotto dal ronzio di un’ape che con saggia disinvoltura, sfrecciandomi intorno, si va a posare proprio là, dove qualche schizzo d’acqua marina è riuscito a inumidire il suolo, per poter suggere quella preziosa linfa ricca di sali minerali e così tanto utile al benessere dell’alveare. Ritorno, allora, giudiziosamente al presente ricordandomi che fra non molto sarà dicembre con un nuovo freddo e lungo inverno, pronto a far capolino sui nostri alveari, costringendo le laboriose “apette” a stringersi serrate in un tiepido glomere che consentirà loro di affrontare, in un dolce navigare, forti venti di tempesta e gelide nevicate per riuscire a traghettare la famiglia alla nuova primavera che, si spera, non tarderà ad arrivare.

Dicembre: un sospirato periodo di dolce far niente per le nostre colonie e di vigile riposo per noi apicoltori. Impieghiamo il molto tempo libero di cui possiamo godere in questo momento della stagione per seguire le riunioni organizzate dalle associazioni apistiche a cui siamo iscritti, partecipiamo a incontri con chi svolge la nostra professione saranno la giusta occasione per stringere nuove amicizie e per un salutare e sano confronto che altro non potrà fare se non che accrescere le nostre conoscenze. Non dimentichiamo nell’immancabile letterina di rito, da inviare a Babbo Natale, di richiedere in dono libri e riviste di apicoltura perché la nostra mente ha sempre fame di nuove notizie, novità che aiuteranno a coltivare il nostro sapere per cercare così di riuscire a sfatare quel vecchio e indecoroso detto secondo il quale la conoscenza non è mai abbastanza mentre l’ignoranza è sempre troppa! A questo proposito, pro domo mia, vi ricordo "Un apicoltore in Vespa" una piacevole lettura e/o un simpatico regalo per Natale da fare ad amici. 
Dedichiamoci a lavori di magazzino riparando vecchie arnie che potrebbero trovare nuovi inquilini nella stagione a venire, armiamo qualche telaino perché potrebbe esserci d’aiuto all’occorrenza quando sarà giunto il momento di formare nuovi nuclei, rimuoviamo dai telai da nido vecchi favi ormai inutilizzabili e sostituiamoli con fogli cerei, per chi amasse il bricolage questo è anche il momento migliore per dedicarsi alla costruzione di nuove arnie utilizzando legname di buona qualità. In apiario studiamo eventuali luoghi nei quali poter semmai sistemare altri alveari o mettere a dimora piante e arbusti nettariferi per non dover essere costretti a prendere decisioni avventate nella prossima primavera.
Passiamo di tanto in tanto fra le casette della nostra postazione e osserviamole con attenzione perché, anche in assenza di attività, grazie a quell’indissolubile e consolidato pizzico di empatia fra noi e le nostre meravigliose operaie, saremo in grado di saper cogliere il profondo respiro dell’alveare. Non scordiamoci mai di coibentare (meglio farlo prima dell’arrivo del freddo) l’interno del coprifavo con lana di roccia, polietilene, cartone e/o tessuto non tessuto e soprattutto ricordiamoci di lasciare sempre a disposizione delle nostre compagne un panetto di ottimo candito, meglio se addizionato con polifenoli e/o vitamine, sapranno gustarlo in caso di necessità oppure diventerà un ottimo jolly sul finire di febbraio, quando le prime tiepide giornate segneranno la ripresa delle attività. Lasciamo tranquille le api che, assopite nel dolce tepore di un tiepido glomere, si sono attrezzate per superare il lungo periodo invernale; non disturbiamole, non creiamo frastuoni molesti attorno ai loro nidi perché qualsiasi rumore che dovesse disturbare la loro quiete le indurrà a un maggior consumo di cibo cosa, quest’ultima, sicuramente poco auspicabile. Così, come un ammiraglio di lungo corso, osservo in religioso silenzio la flotta dei miei amati alveari navigare impetuosa attraverso una nuova, lunga e fredda stagione con nel cuore la speranza che, avendo seguito la giusta rotta, l’intero equipaggio, all’arrivo della prossima primavera, come un porto sicuro anch’esso riuscirà a dare segno di sé. Auguro a tutti voi un felice Natale con l’auspicio che il nuovo anno sia all’insegna della pace e che si lasci alle spalle una guerra ingiusta che finora ha causato solo vittime disarmate e innocenti, vittime a cui questa guerra non appartiene e che sicuramente non l’avrebbero mai voluta!

Ricordo che sono aperte le iscrizioni al Corso Base di Apicoltura che si terrà a Febbraio 2024 presso la biblioteca comunale di Costa Masnaga. L'iscrizione al corso è assolutamente gratuita ma i posti sono limitati, quindi consiglio a chi abitasse in zona e fosse interessato a partecipare di iscriversi fin da ora telefonando allo 031856731 oppure inviando una mail a biblioteca@comune.costamasnaga.lc.it 





















 

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