venerdì 12 maggio 2023

PRATICHE FRAUDOLENTE NELL'IMPORTAZIONE DI MIELE NELL'UNIONE EUROPEA

 

La Commissione Europea ha recentemente pubblicato i dati relativi alle pratiche fraudolente riguardanti l'importazione di miele all'interno della stessa Unione Europea. Tali dati mettono in risalto una realtà allarmante che testimonia come su 320 campioni di mieli esaminati, provenienti da 21 paesi extra UE ben 147, (corrispondenti a una percentuale pari al 46%, quasi uno su due), non siano conformi alla direttiva UE sul miele. Il numero in assoluto più elevato di partite di miele sospettato di adulterazione proviene dalla Cina (66 su 89 pari al 74%), sebbene quello quello proveniente dalla Turchia (14 su 15 pari al 93%) presenti la percentuale relativa più elevata di campioni sospetti. Il miele importato dal Regno Unito presenta un tasso di sospetto ancora maggiore (10 su 10 il 100%). Da questi dati si evince come una parte significativa del miele importato da paesi terzi e immesso in commercio nei paesi UE non sia conforme alle disposizioni della direttiva europea sulle caratteristiche del miele.


Per un maggior contrasto a tali pratiche fraudolente sarebbe indispensabile attuare un miglioramento dei metodi analitici indispensabili per poter aumentare le capacità di controllo dei laboratori; imporre norme più restrittive che prevedano l'obbligo di menzionare nell'etichettatura, delle miscele di miele, i rispettivi paesi d'origine così da fornire una maggiore trasparenza al consumatore; promuovere un aggiornamento dei metodi ufficiali a disposizione delle autorità di controllo nazionali per l'individuazione delle frodi del miele; rafforzare i controlli sui mieli importati.

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