sabato 23 aprile 2022

L'UOMO CHE PARLA ALLE API

 

L’eremo di Santa Caterina a Rio nell’Elba è un luogo immerso nel verde della macchia mediterranea dal quale si può osservare il mare perdersi, in lontananza, verso un immutabile orizzonte. La piccola chiesa, eretta in nome della Santa, era meta di pellegrinaggio da parte dei pescatori che al ritorno dal loro lavoro venivano a ringraziare la Santa per averli salvati e protetti dai pericoli del mare. L’eremo, negli anni, conobbe uno stato di ingiustificato degrado e abbandono e solo recentemente (circa da 30 anni) ha ritrovato il suo antico splendore ritornando, dopo un pregevole restauro, a dispensare tutto il fascino di cui è foriero. Ai nostri giorni l’eremo è anche divenuto parte di un progetto ancora più ambizioso ossia quello dell’orto dei Semplici e della Banca della Terra. Questo progetto si prodiga nella protezione di specie botaniche endemiche dell’arcipelago dell’Elba e nella conservazione di piante autoctone dell’isola d’Elba. Questo progetto di salvaguardia della biodiversità locale non può e non deve comunque prescindere dalla presenza di insetti impollinatori ed ecco quindi che a questo scopo è stato introdotto un apiario che gestisce con amorevole passione e grande esperienza Roberto Ballini. Roberto nella sua carriera è stato un grande ciclista professionista che si è aggiudicato nell’arco della sua attività ciclistica anche importanti trofei. Al termine della sua attività agonistica l’incontro con le api. 

Da allora Roberto si dedicò anima e cuore a questa nuova, affascinante e coinvolgente professione: l’apicoltura. Durante lo svolgimento di questa sua nuova attività Ballini, entrando in grande empatia con le sue operaie alate, un giorno si accorse che emettendo un particolare suono, molto acuto, con la sua voce egli riusciva a calmarle facendole fermare improvvisamente. Questa sua peculiare e inaspettata scoperta da allora gli valse il soprannome di: “uomo che parla alle api”! La cosa comunque non passò inosservata al mondo della scienza e furono fatte delle ricerche da studiosi tedeschi, i quali arrivarono a determinare che suoni aventi una frequenza compresa fra i 260 e i 400 hertz riescono a calmare completamente le api, le quali in presenza di queste frequenze rallentano e/o bloccano la loro attività continuando comunque a comunicare mediante l’utilizzo delle proprie antenne. 

Nello specifico il suono emesso da Ballini ha una frequenza pari a 290 hertz. Io più romanticamente e con minor supporto di teorie scientifiche amo pensare che più che un discorso di frequenze sia un discorso di armonia, per questo voglio credere che il suono emesso da Roberto sia in una tonalità di sol diesis, la stessa tonalità del canto emesso dalla regina alla quale le sue ancelle si prostrano e si inchinano in una sorta di devota e religiosa sudditanza. Al di là della scienza e delle sensazioni la magia di questo rapporto empatico fra Ballini e le sue amate compagne alate è rappresentata dal fatto che Roberto parla per davvero alle sue api e ad ogni suo richiamo esse gli rispondono muovendo le antenne nel tentativo di comunicargli chissà che o chissà cosa. È un’esperienza veramente affascinante osservare, nella sacralità del silenzio dell’orto dei semplici, questo incantesimo che lega Roberto alle sue api, incantesimo che, ancora una volta, ci testimonia come la natura sia in grado di parlarci e di farsi ascoltare, basterebbe solo avere il tempo e la pazienza di volerla veramente ascoltare.

Al di là di tutto quello che saprà o potrà dimostrare la scienza in questo magico rapporto fra Roberto e le sue api riusciamo comunque ad assaporare tutta la semplicità, la naturalezza e la passionalità di una persona che con amore e profonda passione è riuscito a stabilire un punto di profondo contatto in questo infinito rapporto di vicendevole empatia che da anni accomuna l'uomo e l'ape!

 

 



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