domenica 13 marzo 2022

DAL CARCERE ALL'APICOLTURA

La cooperativa il Pungiglione da oltre vent’anni insegna l’arte dell’apicoltura alle persone uscite dal carcere e/o sottoposte a pene alternative. Sono individui a cui la vita non ha riservato una ridente fortuna e che spesso provengono da contesti difficili e svantaggiati, contesti che, purtroppo, li hanno portati a delinquere e a essere in seguito sottoposti a detenzione proprio a causa dei reati commessi. Essi, sfortunatamente, con una certa frequenza, dopo aver scontato la loro pena, faticano a reinserirsi nella società ed è proprio a questo proposito che la cooperativa del Pungiglione si propone per offrire a loro un alloggio provvisorio e gli strumenti utili affinché essi possano imparare un nuovo e proficuo mestiere attraverso il quale riuscire a rientrare a pieno titolo in società.

La cooperativa è legata alla Comunità di Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi che si prodiga nel dare accoglienza a persone in difficoltà, siano essi dei minori che degli adulti, accogliendoli n case-famiglia. All’interno del Pungiglione si è inizialmente sviluppata una falegnameria per la costruzione di arnie; quindi, si è dato avvio all’apertura di un laboratorio per lavorare la cera ed infine è stato aperto un punto vendita trasformando così la cooperativa in un importante centro di riferimento per tutti gli apicoltori del nostro territorio. Le persone che afferiscono al Pungiglione sono accolte e seguite da una squadra di educatori affinché possano avere la possibilità di imparare un mestiere e riuscire ad avere una valida speranza di riscatto a fine detenzione. Il lavoro della cooperativa non si ferma qui ma prosegue anche attraverso un progetto rivolto alle ragazze sottratte al racket della prostituzione alle quali viene offerta la possibilità di inserirsi in attività lavorative legate al mondo dell’apicoltura.

Ciò che emerge da queste storie, oltre alla bontà del progetto della cooperativa, è anche la possibilità di poter constatare come, ancora una volta, l’ape sia in grado di trasmettere gioia e fiducia non solo a persone che se ne affezionano ma anche e soprattutto a coloro i quali arrivano da percorsi di vita turbolenti segnati dall’emarginazione, dal rifiuto e dalla solitudine. Così come nel superorganismo alveare anche nella comunità del pungiglione si viene a instaurare un gioco di squadra che fortifica un sentimento di solidarietà il quale proietta il gruppo verso il raggiungimento di una metà più elevata.

 




 

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