mercoledì 9 febbraio 2022

IL FAVO

 

La città d'oro ricca di grandi segreti e preziosi tesori, popolata da molti abitanti che vivono in pace fra loro, esiste veramente, ma non è l'Eldorado come credeva fosse Cortés, bensì l'alveare. La vita all'interno di questa meravigliosa città si svolge al di sopra dei favi, il favo non è, però, solo il luogo in cui vivono le api ma esso racchiude, in realtà, un insieme di cose raggruppate in un'unica realtà. Esso, infatti, rappresenta l'apparato scheletrico del super-organismo alveare, ne costituisce il suo sistema immunitario, è il magazzino in  cui vengono depositati tutti i prodotti elaborati all'interno dell'alveare, costituisce l'utero sociale nel quale vengono deposte le uova e allevate le larve, esercita un'azione di termo-regolazione indispensabile al mantenimento dell'omeostasi termica all'interno del nido, è un'importante sistema di comunicazione, quasi una linea telefonica, attraverso la quale vengono trasmessi tutti i messaggi ed, infine, l'insieme dei favi è la casa delle api!
In sostanza potremo definire il favo come un organo del super-organismo alveare, un organo attraverso il quale le api si sono "emancipate" dalla natura matrigna. Esso è costituito da cera una particolare sostanza plastica prodotta dalle stesse api grazie alle loro ghiandole ceripare, viene secreta allo stato liquido ma, come entra in contatto con l'aria si trasforma in sottili scaglie che le api lavorano con la bocca, masticandola, miscelandola alla loro saliva e aggiungendoci della propoli cosi da ottenerne un materiale edile di primissima qualità. In piccola parte, questi laboriosissimi insetti, utilizzano la cera anche per proteggere il loro corpo. Il favo, capolavoro di architettura e ingegneria, è costituito da celle esagonali tutte assolutamente identiche fra loro, gli esagoni sono perfetti con angoli di 120° e lo spessore delle pareti di queste celle è sempre pari a 0,07 mm. Il fondo delle cellette è sempre invariabilmente inclinato. Gli studi matematici ormai da tempo hanno dimostrato come l'esagono sia la forma geometrica che, a parità di volume occupato, necessita di minor impiego di materiale per la sua costruzione consentendo così alle api un notevole risparmio di cera per la sua edificazione, inoltre, ciascuna celletta esagonale ha in comune con quella adiacente una parete e il fondo di una celletta è comune a quella del lato contrapposto del favo costruito in maniera esattamente speculare al precedente. Grazie alla loro capacità di percepire il magnetismo terrestre, quindi la gravità, le api sono in grado di costruire i favi in posizione sempre perfettamente verticale rispetto al piano terrestre. Per concludere ricorderei che la cera, che normalmente troviamo allo stato solido, è in realtà un liquido ne più e ne meno come l'acqua solamente che il suo punto di solidificazione avviene a una temperatura decisamente più alta rispetto a quella dell'acqua.

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