lunedì 20 gennaio 2025

ARTRITE REUMATOIDE E VELENO D'API

 

L'artrite reumatoide (AR) è una malattia sistemica, cronica, autoimmune a eziologia in gran parte sconosciuta. Il suo esordio è accompagnato da un dolore marcato e si manifesta principalmente come lesioni articolari, tendinee, cartilaginee e ossee.   Se non si interviene precocemente con le cure mediche, questa patologia porta a rigidità articolare, deformità,  limitazioni dell'escursione articolare con impotenza funzionale.  L’infiammazione sinoviale (sinovite) è una caratteristica clinica dell'AR, e si manifesta con la formazione di un "panno" sinoviale, da  proliferazione istiocitica, da infiltrazione infiammatoria cellulare e da cambiamenti nei livelli di espressione di proteasi e di citochine. L’erosione ossea è la condizione patologica più grave dell’AR e la principale causa di deformità e disabilità articolari. L'AR si manifesta principalmente nelle persone di sesso femminile e può esordire anche in giovane età, colpisce circa  20 milioni di soggetti in tutto il mondo, ogni anno. L’incidenza nelle donne, poi, è di 2,5 volte superiore rispetto agli uomini. Può causare complicazioni cardiovascolari e malattie neurologiche, di conseguenza è in grado di ridurre oltre alla qualità anche l'aspettativa di vita nei pazienti che ne sono affetti. L’incidenza dell'AR è in aumento. I farmaci attualmente utilizzati  per il suo trattamento comprendono antinfiammatori non steroidei, corticosteroidei, antireumatici e agenti biologici. Questi farmaci inibiscono soprattutto ila risposta immunitaria e infiammatoria con l’obiettivo di rallentare la progressione della malattia.  Alcuni di loro hanno effetti collaterali gravi tra cui perdita dell'udito, danni gastrointestinali, irritazioni renali e aumento del rischio di malattie cardiovascolari.  Il veleno d'api (VA) è stato usato per millenni nella medicina tradizionale cinese per trattare l'AR. La deficitaria conoscenza sulla composizione chimica del VA ha rappresentato un limite allo sviluppo della tecnica e alla sua applicazione nel trattamento dell'AR ma, attualmente, è in corso una notevole attività di ricerca soprattutto in paesi quali  Cina e Corea, luoghi in cui il VA è stato impiegato da sempre.

 Il VA è un liquido trasparente secreto dalla ghiandola velenifera delle api che viene iniettato dal pungiglione. E' in uso per il trattamento  di molteplici patologie quali per esempio malattie  infiammatorie e malattie del sistema nervoso centrale. Sono state inoltre individuate potenziali proprietà antitumorali. Studi scientifici recenti hanno dimostrato un buon risultato fornito dal VA nel trattamento dell'artrite. La mellitina  è l'ingrediente attivo principale del VA e rappresenta dal 40% al 60% del peso secco del VA. È composta da 26 aminoacidi, mostra proprietà antinfiammatorie e ha dimostrato di possedere una potente azione batteriostatica, battericida, virucida e fungicida. Si ritiene che la principale azione della mellitina contro l'infiammazione si eserciti attraverso la riduzione della produzione di interleuchine, del fattore di necrosi tumorale (TNF-α) e dei fattori pro-infiammatori NO e PGE2. In questo modo si riduce l'infiammazione della pelle, delle articolazioni, dell’aorta, del fegato e del tessuto nervoso. Studi clinici hanno, inoltre, dimostrato che la mellitina può anche inibire l'attivazione di NF-κB p65 e STAT3. Può  contenere l’espressione di geni antiapoptotici come quelli mitocondriali, danneggiare significativamente l'attività dei fibroblasti come i sinoviociti nelle articolazioni dei pazienti con artrite reumatoide, ridurre IL-1β e la produzione di TNF-α, processi che prevengono efficacemente i danni alle articolazioni indotte da AR e rallentano il processo di artrite (Yang et al., 2023). La mellitina è quindi ritenuta un’opzione terapeutica promettente per la cura dell’AR. 

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