L'artrite reumatoide (AR)
è una malattia sistemica, cronica, autoimmune a eziologia in gran
parte sconosciuta. Il suo esordio è
accompagnato da un dolore marcato e si manifesta principalmente
come lesioni articolari, tendinee, cartilaginee e ossee. Se non si interviene precocemente con le cure mediche, questa patologia porta a rigidità articolare,
deformità, limitazioni dell'escursione articolare con impotenza funzionale. L’infiammazione sinoviale (sinovite) è una caratteristica clinica dell'AR, e si manifesta con la formazione di un "panno" sinoviale, da proliferazione istiocitica, da infiltrazione
infiammatoria cellulare e da cambiamenti nei livelli di espressione
di proteasi e di citochine. L’erosione ossea è la condizione patologica più grave dell’AR e la principale
causa di deformità e disabilità articolari. L'AR si manifesta principalmente nelle persone di sesso femminile e può esordire anche in giovane età,
colpisce circa 20 milioni
di soggetti in tutto il mondo, ogni
anno. L’incidenza nelle donne, poi,
è di 2,5 volte superiore rispetto
agli uomini. Può causare complicazioni cardiovascolari e malattie
neurologiche, di conseguenza è in grado di ridurre oltre alla qualità anche l'aspettativa di vita nei pazienti che ne sono affetti. L’incidenza dell'AR è in aumento.
I farmaci attualmente utilizzati per
il suo trattamento comprendono
antinfiammatori non steroidei, corticosteroidei, antireumatici e agenti
biologici.
Questi farmaci inibiscono soprattutto ila risposta immunitaria e infiammatoria con l’obiettivo di rallentare
la progressione della malattia. Alcuni di loro hanno effetti collaterali gravi tra cui perdita dell'udito,
danni gastrointestinali, irritazioni
renali e aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Il veleno d'api (VA) è stato usato
per millenni nella medicina tradizionale cinese per trattare l'AR. La deficitaria conoscenza sulla composizione chimica del VA ha rappresentato un
limite allo sviluppo della tecnica e
alla sua applicazione nel trattamento dell'AR ma, attualmente, è
in corso una notevole attività di
ricerca soprattutto in paesi quali Cina e
Corea, luoghi in cui il VA è stato impiegato
da sempre.
Il VA è un liquido trasparente
secreto dalla ghiandola velenifera delle api che viene iniettato dal pungiglione. E' in uso per il trattamento di molteplici patologie quali per esempio malattie infiammatorie e malattie del
sistema nervoso centrale. Sono
state inoltre individuate potenziali
proprietà antitumorali. Studi scientifici recenti hanno dimostrato un
buon risultato fornito dal VA nel
trattamento dell'artrite. La mellitina è l'ingrediente attivo
principale del VA e rappresenta dal
40% al 60% del peso secco del VA.
È composta da 26 aminoacidi, mostra proprietà antinfiammatorie e ha dimostrato di possedere una potente azione batteriostatica, battericida, virucida e fungicida. Si ritiene che la principale azione
della mellitina contro l'infiammazione si eserciti attraverso la riduzione della produzione di interleuchine, del fattore di
necrosi tumorale (TNF-α) e dei fattori pro-infiammatori NO e PGE2.
In questo modo si riduce l'infiammazione della pelle, delle articolazioni, dell’aorta, del fegato e del
tessuto nervoso. Studi clinici hanno, inoltre, dimostrato che la mellitina può
anche inibire l'attivazione di NF-κB
p65 e STAT3. Può contenere l’espressione di geni antiapoptotici come quelli mitocondriali, danneggiare significativamente l'attività dei fibroblasti come i sinoviociti
nelle articolazioni dei pazienti con
artrite reumatoide, ridurre IL-1β e
la produzione di TNF-α, processi
che prevengono efficacemente i
danni alle articolazioni indotte da AR e rallentano il processo di artrite (Yang et al., 2023).
La mellitina è quindi ritenuta
un’opzione terapeutica promettente per la cura dell’AR.
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