mercoledì 17 gennaio 2024

APITERAPIA CON APITOSSINA

 

Il veleno d’api  sull’uomo ha effetti che variano in funzione della quantità di veleno inoculato, della qualità del veleno (essa dipende dall’ape, dalla sua età, dalla specie e dalla sua alimentazione), dalla zona corporea nella quale viene iniettato il veleno e dalla sensibilità dell’individuo a cui il veleno stesso viene inoculato.

Se un individuo viene punto da un ape può presentare a seguito di tale evento due diversi tipi di reazione: normale e anormale (reazione allergica fino a shock anafilattico).

Il veleno d’api grazie alla sua composizione chimica possiede diverse attività come un azione battericida, batteriostatica, antinfiammatoria, allergizzante etc.

Proprio grazie alla sua specifica azione antinfiammatoria esso viene utilizzato in medicina per la cura dei dolori reumatici, artrosici e da tendinite.


Una volta iniettata a livello intradermico, attraverso una puntura d’ape e/o per iniezione tramite siringa, l’apitossina genera una reazione dolorosa causata dalla sua attività emolitica e neurotossica, tale reazione è dose dipendente. La dose di veleno letale per un individuo umano corrisponde a circa 20 punture per kg di peso corporeo ciò equivale a dire che, tale dose, per un soggetto del peso di 65 kg corrisponde a circa 1300 punture (consideriamo che in un alveare in piena stagione vi sono dalle 50.000 alle 90.000 api). Il dolore insorge immediatamente dopo la puntura e a esso segue la comparsa di arrossamento cutaneo, senso di calore, impotenza funzionale del segmento interessato ed edema della zona colpita in un tempo successivo, alla puntura, variabile fra i 2 min. e le 6 ore, l’edema può persistere per 24/48 ore a volte anche per una settimana. Nell’1% dei casi la reazione può essere sistemica (orticaria generalizzata) ma rimane comunque benigna.

L’utilizzo di apipuntura è controindicato in soggetti diabetici, ipertesi, in trattamento con beta bloccanti e in persone con insufficienza cardio-circolatoria.

L’apitossina può essere somministrata per puntura d’ape, iniezione con siringa, per inalazione (sottoforma spray), in crema, in lozione, in compresse e in gocce. Il suo utilizzo è possibile solo sotto precisa indicazione e prescrizione medica, sotto rigorosa sorveglianza medica, in un ambiente provvisto di strutture e farmaci di rianimazione e solo dopo aver valutato le possibili contro indicazioni che tale trattamento comporta.



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