La Commissione Agricoltura
del Parlamento Europeo, in questo mese ha
approvato all’unanimità
la posizione riguardante la
“Direttiva Colazione”, essa riguarda
le nuove norme di denominazione
di vendita e di etichettatura del
miele e di altri prodotti alimentari
di largo consumo in Europa. La tutela dei mieli italiani ed europei dalla importazione
di prodotti di bassa qualità, è
uno degli obiettivi che si prefigge codesta direttiva. Il bersaglio principale della nuova direttiva mira a colpire, in maniera particolare, le
miscele, infatti, una delle principali
disposizioni riguarda l’obbligo di
riportare sull’etichetta, accanto al
nome commerciale del prodotto, il
paese di origine del miele.
In caso di mieli provenienti da più
di un paese, ogni paese dovrà essere indicato sull’etichetta, seguendo un ordine decrescente. Le miscele di miele saranno quindi
consentite, ma il consumatore finale potrà scegliere, consapevolmente. La direttiva prevede, inoltre, l’introduzione del sistema
blockchain per rafforzare la
tracciabilità, già prevista dal Regolamento (CE) 178/2002; l’eliminazione della dicitura
“miele filtrato” per quei mieli a
cui vengono rimossi parti di polline, con sistemi di ultrafiltrazione, impedendo la corretta identificazione di carattere geografico; la definizione di “miele grezzo”
o “miele non riscaldato”; il divieto di commercializzazione per miele la cui deumidificazione non viene svolta naturalmente dalle api ma tramite processo di evaporazione
sotto vuoto. Questa normativa renderà così possibile che le
miscele di miele attualmente consentite in tutta l’Unione europea
siano controllate e che l’etichetta
debba indicare tutti i singoli Stati
membri e, in particolare, gli Stati
non membri da cui il miele proviene.
A seguito della approvazione della "Direttiva Colazione" riporto un primo positivo commento rilasciato dall’Osservatorio Nazionale Miele rilasciata, a chiusura di un
suo comunicato:
“la nostra legislazione in materia
di etichettatura del miele è la più
restrittiva in Europa, vederla applicata, ancor più stringente, in ogni
Paese dell’Unione è sicuramente un
vantaggio e premia l’impegno che il
nostro paese assicura da molti anni per il sostegno, la qualificazione
e la valorizzazione del settore”.
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