mercoledì 27 dicembre 2023

DIRETTIVA COLAZIONE

 

La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, in questo mese ha approvato all’unanimità la posizione riguardante la “Direttiva Colazione”, essa riguarda le nuove norme di denominazione di vendita e di etichettatura del miele e di altri prodotti alimentari di largo consumo in Europa. La tutela dei mieli italiani ed europei dalla importazione di prodotti di bassa qualità, è uno degli obiettivi che si prefigge codesta direttiva. Il bersaglio principale della nuova direttiva mira a colpire, in maniera particolare, le miscele, infatti, una delle principali disposizioni riguarda l’obbligo di riportare sull’etichetta, accanto al nome commerciale del prodotto, il paese di origine del miele. In caso di mieli provenienti da più di un paese, ogni paese dovrà essere indicato sull’etichetta, seguendo un ordine decrescente. Le miscele di miele saranno quindi consentite, ma il consumatore finale potrà scegliere, consapevolmente. La direttiva prevede, inoltre, l’introduzione del sistema blockchain per rafforzare la tracciabilità, già prevista dal Regolamento (CE) 178/2002; l’eliminazione della dicitura “miele filtrato” per quei mieli a cui vengono rimossi parti di polline, con sistemi di ultrafiltrazione, impedendo la corretta identificazione di carattere geografico;  la definizione di “miele grezzo” o “miele non riscaldato”; il divieto di commercializzazione per miele la cui deumidificazione non viene svolta naturalmente dalle api ma tramite processo di evaporazione sotto vuoto.  Questa normativa renderà così possibile che le miscele di miele attualmente consentite in tutta l’Unione europea siano controllate e che l’etichetta debba indicare tutti i singoli Stati membri e, in particolare, gli Stati non membri da cui il miele proviene. 

A seguito della approvazione della "Direttiva Colazione" riporto un primo positivo commento rilasciato dall’Osservatorio Nazionale Miele rilasciata, a chiusura di un suo comunicato: 
“la nostra legislazione in materia di etichettatura del miele è la più restrittiva in Europa, vederla applicata, ancor più stringente, in ogni Paese dell’Unione è sicuramente un vantaggio e premia l’impegno che il nostro paese assicura da molti anni per il sostegno, la qualificazione e la valorizzazione del settore”. 

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