mercoledì 10 maggio 2023

COIBENTAZIONE DELL'ARNIA

 

Da tempo si discute se sia o meno importante coibentare gli alveari per proteggere le api dal freddo. La credenza diffusa fra la maggior parte degli apicoltori è che le api non muoiono mai di freddo, questo fa sì che si pensi che sia irrilevante proteggere le arnie con coibentazione, mentre ciò che è veramente importante è portare a svernare famiglie sane e popolose, con molte scorte, in grado di potersi permettere la maggior efficienza nella termoregolazione del nido. Le api, in effetti, non riscaldano la temperatura di tutta l'arnia ma la mantengono a livelli corretti solamente all'interno del glomere (25°/30°C al centro - 13°C alla periferia), il quale pur avendo ottime capacità coibentanti, (si dice pari circa a quelle di un piumino d'oca), ha temperatura superiore rispetto a quella dell'aria presente nell'alveare per cui necessariamente disperderà calore nell'ambiente circostante. Questo fatto costituisce una falla nel sistema di termoregolazione delle api; si tratta per ciò di stabilire se tale perdita di calore sia o meno rilevante dal punto di vista del buon funzionamento della famiglia e della sua produttività. Recenti studi hanno dimostrato come una buona coibentazione dell'arnia consenta di mantenere una temperatura maggiore nelle parti periferiche della stessa, cosa questa in grado di determinare minori oscillazioni giornaliere della stessa temperatura, di mantenere un grado di umidità relativa molto prossimo a quello ottimale, di permettere un migliore sviluppo delle famiglie in primavera, di garantire un minor consumo di scorte alimentari e una minore mortalità delle api e, parallelamente, una migliore coibentazione in estate permette di ridurre il surriscaldamento all'interno del nido consentendo alle api di potersi occupare di altro anziché rimanere impegnate nel lavoro di rinfrescamento della temperatura interna.

Quando si parla di coibentazione è importante ricordare che i flussi di calore avvengono sempre unidirezionalmente, ossia, dal caldo verso il freddo e mai viceversa. Per cui non sarà mai il freddo dell'aria invernale ad entrare nell'arnia ma sarà sempre il caldo ad uscire dalla stessa. Il calore si disperde sempre attraverso: conduzione, convenzione ed irradiazione e un glomere disperde calore attraverso tutte e tre queste modalità. La dispersione per conduzione avviene per contatto ossia molecole più calde si propagano verso un corpo più freddo attraverso l'aria, questa modalità di trasmissione del calore viene limitata dai materiali coibentanti i quali riducono i flussi d'aria. La dispersione per convenzione è rappresentata dalla circolazione di energia nell'arnia e poi dall'arnia verso l'esterno, l'aria calda generata dal glomere tende a salire verso l'alto poiché è meno densa dell'aria fredda. La dispersione per irradiazione avviene in quanto il calore ha la natura di onde elettromagnetiche (la maggior parte delle quali è nello spettro dell'infrarosso) e ciò fa si che esso si comporti come la luce anche se non risulta visibile all'occhio lo si può catturare con fotocamere termiche. Questo comporta che il calore diffonda radialmente in tutte le direzioni, alla velocità della luce, da tutti i corpi caldi a quelli più freddi, l'impiego di materiali riflettenti (alluminio) respingono a specchio le radiazioni caloriche contribuendo notevolmente ad un effetto coibentante.

Va ricordato che, paradossalmente, l'apertura o la chiusura del fondo dell'arnia ha una scarsa rilevanza per il mantenimento della buona omeostasi termica all'interno dell'alveare eccetto che in giornate ventose in cui aria secca diminuisce, ben al di sotto del limite tollerato dalle api, il grado di umidità relativa presente nel nido. Allo stesso modo ricordiamo che in estate in calde giornate con la temperatura esterna che raggiunge i 30°C al di sotto del coprifavo, se coibentato, si registrano temperature di 40°C mentre nel caso non lo fosse le temperature raggiungono i 50°C.
Concludendo si potrebbe affermare che da una parte una buona coibentazione attenua le fluttuazioni di temperatura all'interno del nido, mentre dall'altra limitando le dispersioni di calore verso l'esterno aiuta a diminuire sia le variazioni di temperatura nel nido sia la differenza di temperatura fra la superficie periferica del glomere e l'aria alla sua immediata periferia. Tutto ciò consente alle api un minor impegno lavorativo con un notevole risparmio energetico e conseguentemente di consumo di scorte alimentari, inoltre, nei periodi in cui la sola compressione del glomere è sufficiente a mantenere il calore metabolico le api possono godere, per effetto della stessa coibentazione, di maggior possibilità di movimento. 

Un'arnia coibentata produce anche altri vantaggi, quali: il fatto di poter gestire più facilmente le temperature, da parte delle api, nella seconda parte dell'inverno e a inizio primavera, tutto ciò permette loro di mantenere una covata più sviluppata evitando il rischio di doverla sacrificare in un eventuale periodo di ritorno del freddo. Ancora va ricordato che dovendo le nostre api eseguire un minor lavoro di contrazione muscolare per mantenere una corretta omeostasi termica all'interno del nido andranno incontro a minor stress ossidativo potendo così garantirsi un'aspettativa di vita decisamente più lunga. Infine, consumando meno miele le api producono meno CO2, meno scarti metabolici e conseguentemente hanno minor bisogno di compiere voli di purificazione. Risulta evidente come siano chiari i vantaggi prodotti da arnie coibentate, tuttavia, sostituire tutte le proprie arnie con nuove strutture coibentate e/o procedere a coibentazione di quelle utilizzate potrebbe avere costi discretamente elevati, un buon gesto però potrebbe già rilevarsi l'isolamento all'interno del coprifavo che rappresenta la zona di massima dispersione di calore essendo il punto di separazione fra l'aria calda, prodotta dal glomere, che sale e il freddo dell'ambiente esterno, se a questo assoceremo la buona prassi di portare a svernare famiglie popolose, in buona salute e con sufficienti scorte avremo già fatto un buon passo in avanti nell'attesa di sostituire gradualmente, quando il tempo lo richiederà, le nostre normali arnie con arnie ben coibentate!.




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