venerdì 19 maggio 2023

ARNIE ESCA CATTURA SCIAMI

 

Maggio e per certi versi anche la prima decade di giugno rappresentano ancora un periodo di possibili sciamature; l'essenziale, per l'attento apicoltore, è cercare di prevenirle e, nel caso in cui non fosse riuscito in questo intento, cercare almeno di recuperare gli sciami fuggiti da casa e/o sciami di altri apicoltori se non derivati da colonie di api selvatiche. Nei territori del nostro paese esistono, fortunatamente, ancora molte famiglie di api che vivono allo stato selvatico all'interno di tronchi cavi, nei cassonetti delle tapparelle, nelle intercapedine dei muri e in altri posti, a volte impensabili, tutti ripari comunque che abbiano le giuste caratteristiche per ospitarle. Utilizzando particolari arnie che potremo facilmente auto costruire (arnie esca catturasciami) saremo facilmente in grado di recuperare sciami di api che si sono allontanate dal loro nido d'origine per costruire una nuova famiglia. Le caratteristiche possedute da un arnia esca nascono dopo che da un'attenta ricerca Thomas D. Seeley è riuscito a comprendere in quale maniera gli sciami scelgano la località in cui stabilire il loro nuovo nido. In primo luogo è bene comprendere esattamente cosa sia uno sciame e come sia composto. Le api che lo compongono sono in prevalenza operaie, ma in esso è presente anche una piccola percentuale di fuchi oltre che, ovviamente, un unica regina (solitamente la vecchia regina della famiglia madre). Uno sciame può esser costituito da un numero variabile di elementi fra 2000 e 50.000 anche se mediamente gli sciami contano fra le 10.000 e le 12.000 api, più o meno la quantità d'api che viene fornita in primavera con un pacco d'api e da considerarsi, per un apicoltore, una buona unità di partenza.

arrivo delle prime api esploratrici all'arnia esca
Per poter sfruttare con successo le potenzialità di un'arnia esca è indispensabile saper prevedere con discreta precisione il periodo in cui è possibile che si verifichino delle sciamature. Solitamente una famiglia d'api sciama quando la popolazione all'interno del proprio nido è decisamente numerosa ciò comporta che il periodo della sciamatura primaverile sia strettamente correlato allo sviluppo della colonia. A tutto ciò va aggiunto il fatto che altri fattori incidono sull'insorgenza della sciamatura, quali: abbondanza di cibo, salubrità dell'alveare, mancanza di spazio per la deposizione di nuove uova da parte della regina, l'età della stessa regina e la presenza di eventuali patologie all'interno del nido. 
Se le condizioni ambientali in cui è collocato il nostro apiario sono favorevoli le famiglie cresceranno vigorosamente e velocemente. Durante il periodo che precede la sciamatura in molte operaie si sviluppano, nell'addome, 4 paia di ghiandole ceripare così che esse siano più veloci nel costruire favi all'interno del nuovo nido nel quale andranno a collocarsi.
Nel periodo della sciamatura le api esploratrici si dedicano alla ricerca di una nuova casa valutando attentamente nuove possibili località nido, le ricerche condotte da Seeley hanno permesso di dimostrare che gli sciami prediligono arnie con le caratteristiche che in seguito vi descriverò.

altre esploratrici vengono
a verificare la bontà del
nuovo nido trovato
Una volta trovato un nuovo possibile nido, con le caratteristiche indispensabili perché possa esser scelto come nuova dimora, le prime esploratrici tornano allo sciame comunicandone le fattezze, a quel punto altre esploratrici si recheranno a quel nido per verificare se quanto comunicato dalle precedenti corrisponda a verità (foto accanto). Accertato che le caratteristiche del nuovo rifugio trovato siano ottimali per insediare in esso il nuovo nido tutto lo sciame si leverà in volo per andare a raggiungerlo.
Il colore dell'arnia esca non ha alcuna importanza eccetto il fatto che le arnie con parete esterna di colore scuro nei luoghi più caldi possono surriscaldarsi a meno che non siano state posizionate all'ombra. Allo stesso modo nessuna importanza riveste la scelta del materiale con il quale esse vengono costruite, andrebbero collocate ad un'altezza di 5 mt, (per esperienza personale vi dico che ciò non è fondamentale), in una posizione che sia ben visibile alle api e possibilmente ombreggiata. La distanza a cui sono poste rispetto al nido di origine non influisce su una eventuale possibile scelta da parte dello sciame. Il foro d'ingresso deve avere una dimensione compresa fra i 10 e i 15 cm2, deve essere posizionato vicino al fondo della cavità, mentre la sua forma è ininfluente. L'ingresso deve preferibilmente essere rivolto verso sud e il volume del nido deve corrispondere a circa 40 lt anche se la sua forma non riveste alcuna importanza. Se possibile posizionare all'interno dell'arnia esca pezzi di vecchi favi e propoli aiutano con il loro odore a richiamare le esploratrici.

arrivo dello sciame 
all'arnia esca
Nella foto qui a fianco potete vedere come dopo che le esploratrici arrivate in precedenza abbiano comunicato al resto dello sciame le caratteristiche ottimali che l'arnia esca possedeva l'intero sciame si sia convinto ad andare ad abitarla. 
Come potete, inoltre, vedere l'arnia esca è posizionata ad un'altezza decisamente inferiore ai 5 metri suggeriti da Seeley ma ha comunque svolto egregiamente il suo compito.
Nell'arco della stessa stagione la stessa arnia è riuscita a garantire la cattura di numerosi altri sciami provenienti probabilmente da famiglie di altri apiari e/o da famiglie selvatiche.
Una volta posizionata l'arnia esca essa va monitorata con costanza perché lo sciame catturato va immediatamente trasferito in un'arnietta porta sciami prima che esso inizi a costruire i nuovi favi rendendo così tale operazione assai ben più complicata.
Dal ritrovamento dell'arnia esca da parte delle prime esploratrici all'arrivo dello sciame e al suo insediamento è passato un giorno. La mattina si sono avvistate le prime esploratrici giungere all'arnia esca e verso le ore 12 del giorno successivo vi ha fatto l'arrivo l'intero sciame.



Qui a fianco vi lascio le indicazioni con le quali poter facilmente costruire un'arnia esca efficace. Come già detto qualsiasi materiale dal compensato al cartone pesante va benissimo per lo scopo.


















attimi precedenti la presa in
possesso dell'arnia esca
da parte dello sciame

immediato recupero dello sciame e suo
trasferimento in arnietta porta sciami.
Dalla foto si può osservare come già
dopo pochi attimi dall'insediamento
abbiano dato l'avvio alla costruzione
di nuovi favi ancorandosi alla faccia
interna del tetto



Nessun commento:

Posta un commento

LAVORI IN APIARIO AD APRILE

  Con l’arrivo del mese di aprile per noi apicoltori termina definitivamente il periodo dell’osservazione ed inizia, a spron battuto, il mom...