Quando si parla di miele adulterato ci si riferisce a quel meccanismo fraudolento che prevede l'aggiunta di sciroppi zuccherini direttamente nel prezioso prodotto elaborato dalle api. Al contrario, la contraffazione è quell'azione che vede la produzione (da parte dell'uomo) di un prodotto nuovo con utilizzo di sostanze che sono diverse da quelle che dovrebbero trovarsi naturalmente all'interno del prodotto elaborato da questi infaticabili insetti.
Il miele secondo la legge Italiana e le normative vigenti nella Comunità Europea deve assolutamente presentare le seguenti caratteristiche: "Per «miele»
si intende la sostanza dolce naturale
che le api (Apis mellifera)
producono dal nettare di piante o dalle secrezioni provenienti
da parti vive di piante
o dalle sostanze secrete da insetti
succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano,
trasformano, combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano,
disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi
dell'alveare."
Le principali varietà di miele sono distinte: secondo l'origine botanica (miele di millefiori e/o mono flora e miele di melata ottenuto da sostanze secrete da insetti succhiatori), secondo il metodo di produzione e/o estrazione (miele in favo, miele scolato, miele centrifugato, miele torchiato, miele filtrato); l'aggiunta di qualsiasi altra sostanza, anche se in dosi minimali, a questo prodotto fa si che lo stesso non possa più esser commercializzato con il termine di miele.
Una recente indagine denominata ‘From the hives’ (dagli
alveari) condotta dalle autorità europee, ha permesso di evidenziare, che sussistono nel nostro continente numerosi fenomeni di sofisticazione del miele che si attuano attraverso l'aggiunta a tale prodotto di ingredienti quali acqua o
sciroppi di zucchero poco costosi che vengono aggiunti artificialmente per
aumentare il volume del miele. L'indagine ha permesso di stabilire che su 320 campioni
di prodotto importato nel continente, ben il 46% è risultato
‘contraffatto’. L’analisi,
realizzata tra ottobre 2021 e febbraio 2022 e che ha visto il contributo della
Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare (DG SANTE) della
Commissione europea, delle autorità nazionali anti frode di 18 Paesi (tra cui
l’Italia), dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e del Centro
comune di ricerca (CCR) della Commissione europea, ha evidenziato che il numero
assoluto più alto di partite sospette proveniva dalla Cina (88 lotti, pari
al 74% di quelli testati), anche se sono risultati essere diversi i Paesi interessati dalla produzione
di falso miele, infatti, 74 lotti contraffatti sono stati individuati tra i mieli
prodotti in Ucraina, 34 in Argentina, 22 in Messico, 18 in Brasile ed
infine 15 in Turchia. Seppur con il numero più basso in senso assoluto. Da questa indagine è, inoltre, emerso come la Turchia sia il produttore percentualmente più dedito a tale tipo di frode con una percentuale di alterazioni del miele esportato che raggiuge il 93% dei campioni risultati testati.
Il numero dei campioni
contraffatti complessivamente rinvenuti è stato del 14% più
alto rispetto a quelli emersi dall’indagine condotta nel periodo 2015-2017 È risultato infatti che il 57% degli operatori esportava
miele miscelato con zuccheri estranei, soprattutto con quelli ricavati da
riso e grano. In questo modo si allunga il prodotto e si abbassa il prezzo. Ovviamente nutrirsi con del miele contenente tali sostanze zuccherine di cui sopra non è rischioso per
la salute umana anche se è pur sempre un inganno per l'inconsapevole consumatore convinto di nutrirsi con un prodotto naturale dalle indiscutibili e comprovate caratteristiche nutraceutiche.
Inoltre, c’è un’altra questione altrettanto importante, ossia mettere in commercio del miele
più economico (che si può acquistare all'ingrosso a circa 2 € al
chilo), fatto con sciroppi di zucchero ricavati dal riso con un costo di 40 cent/kg danneggia i produttori
onesti. Questi infatti vendono il loro miele al giusto prezzo, gli altri
invece possono sbaragliare la concorrenza offrendolo a meno, grazie all’utilizzo
di ingredienti illeciti, fra i quali, inoltre, sono stati scoperti anche additivi e
coloranti, utili a mascherare la vera origine geografica del
prodotto.
Il
risultato finale dell’indagine, oltre a quanto detto, è che 133 imprese, di cui
70 importatori e 63 esportatori sono risultati coinvolti nella vendita di miele
adulterato, mentre altri 44 operatori sono sotto indagine. Inoltre, 9
operatori europei sono stati sanzionati, e 340 tonnellate di miele dichiarate
come alterate sono state ritirate o declassate a sciroppi di zucchero per uso
industriale.
La conclusione, se volete esser certi della bontà del prodotto che porterete sulle vostre tavole, è l'invito a consumare miele di vicinanza prodotto da apicoltori seri e conosciuti che svolgono la loro attività in prossimità del luogo in cui abitate.
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